Testo di Lodovica Bo
Foto cortesia
Colori, odori, sapori e rumori. Tra le innumerevoli caratteristiche del panorama turco, queste sono tra le prime a risaltare ai sensi appena usciti dall’aeroporto di Istanbul. In quanto città più grande d’Europa, Istanbul, è una città che non finisce mai, di cui non si vede l’inizio o la fine. Addentrandosi nella grande metropoli diverse cose spiccano all’occhio: i bazar, le moschee, il rumore e la vita notturna. Le attrazioni turistiche e il buon cibo irradiano ogni angolo della città; se si ha poco tempo bisogna dare priorità alle proprie voglie. Ad esempio, per i più mattutini, il bazar delle spezie offre la possibilità di immergersi in una vasta scelta di banchetti con spezie e dolciumi dall’alba in poi.
Così come per chi vuole provare i ristoranti della nuova scena gastronomica, sono consigliati Neolokal, una stella Michelin e una verde, ristorante con vista sullo stretto del Bosforo o Turk Fatih Tutak, due stelle Michelin. Ma venendo al cuore della cucina turca è il concetto di condividere a fare da padrone. La cucina casalinga figlia della cultura mediorientale – o da “osteria” come la intendiamo noi – vive di numerosi piatti disposti sulla tavola, tutti da condividere. Dal conosciutissimo Kebab ai Dolma, tipici involtini di foglia di vite con riso speziato, uvetta e pinoli; dai Kofte, buonissime polpette a base di carne, all’agnello cotto e servito in mille modi diversi. È qui che la tradizione culinaria turca risalta di più e fa da padrona nel contesto gastronomico del Paese. Affondando le radici nella sua cultura e storia si può dire che le sue influenze vanno dall’Asia centrale al Mediterraneo, fino al Medio Oriente, offrendo così una vasta gamma di piatti iconici: dal döner kebab in molte forme al dolce baklava, passando per il tè turco e il caffè turco, fino alla famosissima frutta secca.
La Turchia è una terra intrisa di storia millenaria, dove Istanbul e la Cappadocia sono le mete più conosciute, ma non le uniche da visitare. Spostandosi verso la costa dell’Egeo, spiccano i distretti di Edremit e Ayvalik, gioielli nascosti da esplorare, valorizzati da enti turistici che si stanno occupando di promuovere l’intero territorio, affinché venga scoperto nella sua totalità. Uno di questi è Go Türkiye, una sezione dell’ufficio del turismo turco che si dedica a mettere in luce le zone meno visitate dai turisti, focalizzandosi su sport, salute, sostenibilità, natura e gastronomia.
Arrivare nel distretto di Edremit mostra tutte le diverse anime della Turchia: incastonata nella zona occidentale del Paese, si trova in una baia protetta e circondata da paesaggi mozzafiato. La maestosa montagna Ida circonda il territorio e si erge sul mare, donando un clima mite e un luogo perfetto per godersi escursioni naturalistiche. Nella città di Edremit, una tappa d’obbligo dal punto di vista culinario è la Lokanta Bahak di Ekrem Yanbolluoğlu, luogo di cucina autentica mediterranea che offre al pubblico alcuni piatti tipici come il kokoreç, intestino di agnello o capra avvolti attorno ad altre frattaglie condite, poi cotti alla piastra insieme agli altri piatti sopra citati.
Non troppo distante si trova il villaggio di Yeşilyurt, piccola chicca incantevole, dove spicca per bellezza ed eleganza il resort Nadas Kazdağları, all’interno del quale si trova il ristorante gestito dallo chef Yücel Bükücü, offrendo una cucina tipica locale, ma rivisitata.
Sempre sulla costa, ma nel distretto di Ayvalik, si possono scoprire altri luoghi incantevoli celebri per la loro vicinanza – fisica e culturale – alla Grecia e per essere la zona più importante per la produzione di olio d’oliva di alta qualità, nota eccellenza turca, e di produttori tra cui Komili Olive.
Da neofita sulla cultura gastronomica e non Turca, viaggiare in territori meno battuti e turistici merita il viaggio per la scoperta di tradizioni e costumi che altrimenti sarebbero difficili da scoprire. Come in tante parti del mondo, la Turchia va scoperta e assaporata per strada grazie allo street food, alle persone e agli odori che guidano in luoghi inesplorati.