Testo di Barbara Marzano
Foto cortesia di ALMA
/cu·cì·na/: “Maniera di cucinare secondo determinate regole e ricette che riflettono gusti e tradizioni locali o ambientali (la c. romana, siciliana; c. casalinga), oppure in relazione agli ingredienti (grassi, spezie, etc.) e all’arte con cui vengono preparate e presentate le vivande.”
Tutto qui? La cucina, almeno quella italiana, da conservare a qualunque costo, è prima di tutto cultura immateriale che rischia di svanire nella memoria. ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana, fa appello al senso dell’udito, apparentemente lontano da questo mondo, o perlomeno in secondo piano rispetto al tatto, alla vista e al gusto, con la creazione di un podcast: “Io Sono Cucina – Storie dal Gusto italiano”, il progetto digital audio sulla cultura e la tradizione storica della cucina italiana.
Uno spazio aperto alla territorialità, narrata da pochi quanto fondamentali testimoni che la mettono in tavola con parole che si perdono in chiacchiere. In Io sono Cucina, strutturato in sei episodi, Giacomo Bullo (Responsabile Comunicazione ALMA) e Andrea Grignaffini (critico enogastronomico) dialogano a tavola con cuochi e altri ospiti, con inedite incursioni di cultura enogastronomica. Digressioni, riflessioni personali e racconti di vita vissuta, tramano la storia e l’evoluzione della Nostra cucina. Chef, sì, come Carlo Cracco, Paolo Lopriore, Isa Mazzocchi e Lidia Bastianich, ma anche figure come Davide Rampello, Paolo Marchi, Maddalena Fossati, Furio Brighenti, Massimo Montanari e Giovanni Ballarini. Senza tralasciare ovviamene il board di ALMA, con Enzo Malanca, Andrea Sinigaglia e Matteo Berti.
Il progetto, lanciato nel ristorante Cracco in Galleria (MI), si districa in un racconto a più voci, disponibile su Spotify, Apple Podcast e Audible, oltre a tutte le principali piattaforme di diffusione digitale. Enzo Malanca, Presidente e CEO di ALMA, lo presenta in anteprima così:
“Premetto, quando entro a scuola, mi commuovo sempre. Non è una scuola normale. È un agglomerato di passione, desiderio, coraggio, che insieme costruiscono ALMA. Con questo podcast l’obiettivo è quello di rafforzare il concetto della cucina come vero e proprio bene culturale italiano. Lo abbiamo fatto con uno strumento innovativo, il podcast, che ci permette di diffondere messaggi e raggiungere un grande pubblico. Anche quello che non ci aspetteremmo”.
Io Sono Cucina – Storie dal Gusto italiano è un podcast di sei episodi che raccontano la cultura gastronomica italiana in tutte le sue manifestazioni. Mani, mente, scuola e cuore. Gli attori del progetto non sono solo cuochi, ma interpreti di uno dei pilastri della nostra identità culturale: la cucina. I Virgilio di questo viaggio, Giacomo Bullo e Andrea Grignaffini, conducono il nostro udito e confessano: “Il vero obiettivo di Io sono cucina? La partenza. E poi, dove si arriva si arriva. La cosa più interessante è stata proprio il viaggio in sé, tortuoso, complesso, fatto di strade quanto di funivie e generosi passaggi”. Io sono cucina è diretto, anzi, è italiano. Svela, racconta ma più di tutto cerca l’ascolto.
Isa Mazzocchi: “È arrivato il momento di mettere la cucina italiana su un podio più alto. Le storie della cucina italiana esistono. E non è che non si conoscano, semplicemente non si ascoltano e soprattutto si dimenticano. Bisogna raccontare le storie di quelli che sono stati “qui” prima di noi, perché sono loro ad aver fatto la grande fatica. E sono loro ad avere lasciato la pietra fondamentale che regge tutto il resto.” Non solo un podcast, ma una lente che in maniera caleidoscopica fa uno spaccato dentro la gastronomia italiana. Un racconto scorrevole, che non ha incontrato ostacoli, se non uno, chiamato bellezza.
Giacomo Bullo: “C’era tanta bellezza in tutto quello che è stato registrato. Pensavamo che una singola domanda potesse esaudire l’argomento. Invece, ascoltando tutte le registrazioni, tagliando e accorciando, ci siamo resi conto che sarebbero servite altre puntate. Non è il classico podcast a tenuta stagna, diciamo. I personaggi corrono lungo tutto il ciclo degli episodi per inseguire una storia”.
La narrazione attinge da quello che è stato, evolvendolo, cercando di attualizzarlo con un tocco di freschezza. L’ambientazione, invece, trasmette tutto il senso del sistema italiano del semplice stare insieme attorno a una tavola, a cui il cameriere di sala, Corrado, torna sempre con qualche novella. Non mancano poi battute, incursioni e ricordi personali di tutta la pluralità di voci che partecipa. Raccontare la memoria del cibo, nomade per natura, non è impresa da poco. Ma Io sono cucina ha trovato la chiave per raccontare un passato in modo brioso, che non ricorda la memoria ma la tiene viva.