Testo di Annalucia Galeone
Foto di cortesia di Masseria del Sole
Masseria nel Sole, a Lucera, nel cuore della Daunia è una piccola e interessante realtà produttiva a conduzione familiare. Valeria Pitta è la titolare, sognatrice, libera e coraggiosa, produce vini identitari e di carattere, all’incirca 25 mila bottiglie l’anno nei 5 ettari di proprietà. Le etichette sono pensate dall’artista di famiglia Gianni Pitta, i nomi sono ironici, irriverenti e intriganti: Gigolò, Mordi il politico, DiabolikO. Il nord della Puglia è un’area particolarmente vocata alla produzione di spumante metodo classico, è ancora poco conosciuta e lontana dagli itinerari turistici più noti. Questo territorio ricorda la Franciacorta e la Champagne, l’organizzazione non è la stessa, ma qualità della produzione cresce di anno in anno e conquista sempre più la scena. Il risultato è la conseguenza dello sforzo comune e del proficuo impegno dei viticoltori della zona. “La nostra vigna è stata impiantata nel 2008: è un sogno realizzato per chi come me aveva da sempre la passione per il vino –afferma Valeria Pitta – la quasi totalità del vigneto è occupata da vitigni autoctoni. Da sommelier, oltre che produttrice, sono molto puntigliosa, imbottiglio una a una con le mie mani. Mi piaceva l’idea di legare i nostri prodotti totalmente alla nostra famiglia: l’arte nell’arte, perché quello che si mette in bottiglia è poesia, è studio, è la propria personalità, è il proprio vissuto”. Il metodo classico – sia a base di nero di Troia o il blend di falanghina e bombino bianco – ha il perlage fine e persistente, al naso le note sono nitide e fragranti, la bocca piena e di grande eleganza. Si produce anche il Cacc’è e Mmitte di Lucera Doc, il nome trae origine da un’antica tecnica di vinificazione, leva e metti, ed è ottenuto da nero di Troia, montepulciano e altre varietà a bacca rossa. In vigna c’è un attento lavoro di selezione delle uve e le rese sono molto basse.
Hai sempre sognato di dedicarti al mondo del vino?
Il vino mi è sempre piaciuto, da ragazzina sognavo però di fare teatro, ma non ci ho creduto abbastanza e mi sono iscritta a Giurisprudenza. La mia famiglia ha da sempre un forte legame con la terra, un legame che è iniziato con i miei nonni e si è consolidato con mio padre, lui è stato tra i primi a fare olio biologico.
Di cosa ti occupi in particolare?
Scherzosamente (ma neanche tanto), mi definisco una produttrice multitasking perché mi piace essere presente in tutte le fasi di produzione: dalla vendemmia allo shooting fotografico. Da buona ansiosa ho un po’ la mania del controllo, ma sarei falsa se dicessi che faccio tutto io. Ogni membro della mia famiglia e ogni mio collaboratore dà un fondamentale apporto al risultato finale, poi ho avuto la fortuna di incontrare il mio enologo, Cristiano Chiloiro, che da subito ha colto quella che era la mia idea di vino.
Fare impresa a casa propria è difficile?
Fare impresa nella provincia di Foggia è molto difficile ma, almeno per quel che riguarda il mio settore, già da un po’ di anni si è presa coscienza del nostro potenziale e si è passati dal vendere uve o mosti, al fare vini in genere di livello medio alto.
C’è un’etichetta che ti rappresenta di più?
Difficilissimo dire quale sia l’etichetta che più mi rappresenta. Per me sono tutti figli. Se proprio devo scegliere, dico il nostro spumante Masseria nel Sole pas dosé, ma solo perché amo le bollicine e in particolar modo la veridicità della tipologia pas dosé.
Le etichette sono davvero originali, come nascono?
Le etichette nascono tutte da opere pittoriche o installazioni artistiche di mio fratello Gianni. Sono etichette di rottura, straordinarie, al di fuori di ciò che si era abituati a vedere nel mondo del vino, incuriosiscono. I primi anni, quando non ci conosceva nessuno, vendevamo solo grazie a esse e la nostra cantina lega fortemente il suo nome al connubio arte-vino.
Fare vini identitari e di personalità cosa vuol dire?
Fare vini di personalità vuol dire non farsi corrompere dalle mode, ma mantenere la propria filosofia, la propria idea e soprattutto rispettare sempre la propria appartenenza territoriale.
Il vino che vorresti produrre qual è?
Da amante delle bollicine, vorrei poter produrre uno Champagne. Mi toccherà trasferirmi in Francia!
L’unione o la rete fa la forza?
Unione e rete sono due concetti molto difficili da mettere in pratica in una terra di individualisti, quale è la nostra. Basterebbe capire che un territorio si sviluppa non se cresce un singolo produttore, ma se lo fanno tutti. Chissà, magari le prossime generazioni ne saranno capaci.
La Daunia è la Franciacorta della Puglia?
Non lo so, sicuramente nella Daunia il metodo classico si fa da più di 40 anni e lo si fa anche bene. Non mi dispiacerebbe se ci considerassero la Franciacorta della Puglia!
Ti senti Madame metodo classico?
Non mi sento tanto una Madame! E poi non amo le definizioni, sono ostinata e contraria a tutto ciò che vuole incasellarmi. Magari una Madame lo sono nei modi gentili, nell’offrire al prossimo la mia visione di vita, anche quella professionale, nella pratica i miei grandi sogni li traduco con un fare molto sfrontato, anarchico. Diciamo che potrei definirmi La Bocca di Rosa del metodo classico: lo faccio per passione.
Masseria nel Sole
Via per Palmori km 9, SP21
71036 Lucera (FG)
www.masseriadelsole.eu