Testo di Gualtiero Spotti
Foto di Stefano Borghesi
Se state per programmare un viaggio a Lisbona, oltre ad aver scelto una delle mete turistiche europee più affascinanti e di gran successo degli ultimi anni, dovete sapere che la capitale lusitana vive in alcuni suoi quartieri centrali di vere e proprie ondate di popolarità e successo fulminanti, capaci di rendere certe aree “the place to be”, ovvero il luogo imprescindibile dove si tocca con mano tutto ciò che di nuovo accade in città, dal fashion al food. E dove ovviamente nascono come funghi negozi, bar e ristoranti trendy, che catalizzano la movida serale e la vita giovanile, oltre a incuriosire molti dei turisti che affollano Lisbona.
Il quartiere che nell’ultimo anno è letteralmente esploso è senza ombra di dubbio Principe Real, posizionato alle spalle del Bairro Alto e lungo Rua da Escola Politécnica in direzione Rato. Qui si è progressivamente spostata una buona fetta della Lisbona notturna più “adulta” e alternativa, che raggruppa diverse anime, da quella gay a quella vegan/vegetarian, da quella che gravita intorno al mondo studentesco a quella che ricerca nuove esperienze a tavola. Infatti proprio da queste parti si trovano alcuni degli indirizzi nuovi e più curiosi della capitale. Quali sono i nomi cui fare affidamento? Certamente si parte da Pesca, ristorante cosy e 100% pesce, ideato da Diogo Noronha, un giovane cuoco ma anche una vecchia conoscenza di Cook_inc., visto che ormai lo seguiamo da anni nei suoi passaggi prima da Pedro e o Lobo e poi al Rio Maravilha. Il Pesca però sembra essere un punto di passaggio e di evoluzione importante nel percorso di Diogo, che spinge sempre sui sapori, ma forse senza gli eccessi di un tempo. E in più c’è l’ottimo abbinamento dei piatti con i cocktail preparati al banco del bar che implica una sosta non appena si varca la porta d’ingresso.
A poca distanza da Pesca, gli amanti di juices, delle torte vegan e di tutto ciò che, come nutrimento, dovrebbe farci bene, incontrano il Naked, un piccolo locale multifunzione che permette di fermarsi per una sosta golosa, ma sempre pensando alla propria salute. Qui sono banditi zuccheri, glutine, lattosio e proteine animali, per intenderci, ma il bowl di açai con frutta e granola, il ceviche di funghi, la shakshouka in stile mediorientale o la torta di avocado sono originali e ben fatti. Non c’è da stupirsi che durante il giorno sia difficile trovare un tavolo libero sia che si passi per il lunch o per un semplice snack…
Chi invece adora i formaggi ha un solo indirizzo cui far riferimento, quello della Queijaria di Pedro Cardoso, il primo e il più rifornito dei cheese shop in città. Soprattutto se si è degli appassionati e si vuole scoprire qualcosa di più sulle eccellenze casearie lusitane, dai formaggi delle Azzorre, come il São Jorge, fino ai deliziosi Azeitão o Serra da Estrela. Il padrone di casa è un vero istrione e attende i suoi ospiti per scambiare impressioni sui formaggi, magari davanti a un corroborante bicchiere di moscatel.
Un po’ più defilato, ma decisamente curioso, è anche Le Petit Prince Café Culture, aperto da un giovane francese trasferitosi a Lisbona. Il luogo, davvero minuscolo come accade per la classica “tasca”, è un caffè dove fermarsi per un buon espresso e per un pasticcino, magari osservando la curiosa rivendita di libri in buona parte dedicati al capolavoro di Antoine de Saint Exupéry che ha dato il nome al locale.
Infine, ecco qualche nome da tenere bene a mente: A Cevicheria e O Asiático, entrambi ristoranti guidati dal cuoco Kiko Martins, così come il Tapisco che è uno dei locali a firma di Henrique Sá Pessoa, sono ottimi indirizzi, ma bisogna prenotare con largo anticipo. Accade anche per il nuovissimo Jamie’s Italian di Jamie Oliver, aperto da qualche mese, ma suvvia, non vorrete davvero andare a gustare la cucina italiana di un cuoco britannico a Lisbona…
www.queijaria.wixsite.com/queijaria
www.instagram.com/explore/locations/1155755871189152/le-petit-prince-culture-cafe-lisbon/?hl=en