Cook_inc. 15
La fermentazione e l’immortalità dell’anima
- Testo di Serena Guidobaldi
- Illustrazioni di Federico Taddeucci
Pungente, acre, penetrante: è l’olfatto a essere chiamato in causa, prima di ogni altro senso, dalla fermentazione. Un fortore ancestrale impregna l’aria e le cose intorno e investe sei milioni di recettori preposti alla decifrazione di un linguaggio che da troppo tempo non siamo più abituati a utilizzare. Le narici, che ritrovano la memoria della loro funzione, iniziano a muoversi, si dilatano, diventano froge, si restringono con puls(az)ioni di intensità variabile e non si fermano finché il cervello non restituisce una risposta. Amico o nemico. Attacco o difesa. Gioco o riproduzione. Rispetto o comando. Vero o falso. Puoi fidarti o non devi.
(Scarica il PDF per continuare a leggere)