Kristian Baumann

2,00

Cook_inc. 18

UBER 108

  • Testo di Andrea Petrini
  • Foto di Mikkel Heriba

Le parole mancano. Quando pensavate che non vi sarebbe più capitato, la palpitazione del primo amore, il rimpianto dello stomaco annodato per l’eccitazione, la tentazione dell’effrazione, ecco che tutto torna a galla. Affiora scavalcando abitudini, decenze e codici di buona condotta. Aprendo l’ossigeno, la linfa vitale che dà spessore, consistenza al pensiero. Diranno gli stolti: tutto sto preambolo per un altro ristorante. Come se le poste in gioco fossero le stesse. E non s’intravvedesse già dietro le griglie di lettura d’un pubblico esercizio – rieccoci nella casistica d’un ristorante – una miniera di materie e di maniere per coltivare il culto di sé, e divenire quel che si è. Che esca pure di scena il Coro Greco, sale già della platea il “drone” dei farisei:

VOX POPULI: Ma quando mai (si vide) un incipit  così? Di che si parla qui, di un ristorante d’astrazione?

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