Testo di Ilaria Mazzarella
Foto di Alberto Blasetti
Il melting pot culturale ha conquistato il mondo del cibo. Il fusion è il nuovo potente veicolo che ha coniato incontri culturali in piatti e drink e che ha catalizzato l’attenzione delle nuove generazioni, sia in offerta che in domanda. Il vero motore parte dall’America Latina che ha dato i natali alla cosiddetta cucina nikkei – nata dall’incontro tra le tradizioni culinarie degli emigranti giapponesi e la cucina peruviana – che si è lasciata apprezzare negli ultimi anni anche in Italia. Cosa ci attrae? Probabilmente un azzeccato mix di leggerezza ed esoticità.
E se da un lato si è prepotentemente imposta la cucina peruviana, non possiamo certo tralasciare alcuni esempi di autentica riproduzione di cucina messicana. A Roma, esiste un piccolo enclave messicano nella zona meno rumorosa di Trastevere. La Punta, a onor del vero, non può definirsi cocktail bar, ma un expendio de agave, letteralmente uno “spaccio” dei migliori distillati a base della pianta di agave. Dietro ad ogni bottiglia troviamo una famiglia – anzi, una o più generazioni – una storia, artigianalità e un terroir che conferisce una gamma di sapori ben netti e distinti. Prendete la più nota tequila. Di qualità di agave ne esistono oltre 400, ma la tequila si ottiene solo con la qualità di “agave azul”, principalmente coltivata nella zona di Jalisco, caratterizzata da un terreno argilloso e ricco di ferro.
A La Punta si beve, tra le tante, una delle migliori tequile in circolazione, la Ocho, prodotta nella distilleria di “La Atleña” di Arandas da Tomas Estes, perfetta come base di un cocktail con top di sidro o prosecco. Accoglienti le sedute al bancone, ma soprattutto d’effetto il menu dei drink in formato di timbri su una originale riproduzione di passaporto. Si inizia con una Michelada, a base di birra, succo di lime e spezie in versione clasica o con clamado. Per poi proseguire con i più tradizionali Tequila Sunrise e Margarita, oppure spaziare tra i miscelati proposti. E non solo Tequila: il bar eccelle in una ricca selezione di Mezcal, base di drink come il Mala Educacion o il Mex Man. Tra le migliori bottiglie una menzione particolare va a La Venenosa Raicilla, una tipologia di mezcal che proviene da zone differenti rispetto ai tradizionali. A garanzia di qualità c’è l’esperienza dei fondatori de La Punta: il cocktail bar Freni e Frizioni per Cristian Bugiada e lo speak easy più famoso d’Italia, il Jerry Thomas, per Roberto Artusio. La Punta è il frutto di studio, ricerca e approfondimento del settore cultura messicana. Dopo aver acquisito un po’ di teoria ai seminari dedicati, le idee si sono concretizzate ed evolute grazie alla pratica. Numerosi i viaggi dei due ideatori e del loro staff nelle diverse regioni messicane, dove hanno potuto conoscere produttori locali e respirare la vera cultura del posto
E tra un cocktail e uno shot di mezcal va menzionata l’offerta food, perché la giovane ma promettente sorella di Cristian, Sara Bugiada (già Antonello Colonna e Noda Kotaro), tiene le redini della cucina con una proposta tutt’altro che banale. E così pesce o carne si lasciano apprezzare in numerose declinazioni di cucina tradizionale contemporanea, come tacos, tostada, sopa e piatti rivisitati, come pollo, lingua o costine di coniglio. Naturalmente ceviche de pescado e una ricca selezione di dolci, tra cui i churros al cacao.
AGAVERIA LA PUNTA
Via di Santa Cecilia 8
00153
Roma (RM)