David Toutain

2,00

Cook_inc. 8

Ambiente parigino

  • Testo di Andrea Petrini
  • Foto di Benjamin Schmuck

Mica facile chiamarsi David Toutain. E convivere con la propria reputazione. Peggio di scrollarsi di dosso una falsa identità. Peggio di cambiare pelle. Che il ragazzotto fosse destinato a grandi imprese, incarnando in cucina una missione d’interesse sovranazionale che ben pochi avrebbero saputo eseguire, non è uno scoop. Che il nostro trentenne dalla voce vellutata avesse dimostrato sin dai suoi albori professionali d’essere l’Eletto, lo straprimo della classe, il miglior tecnico (ma umano fin troppo umano: in certe serate di dubbio oramai andato quando flirtava pure troppo col tecnoemozionale) ben oltre i risicati margini della capitale, mica è trovata nostra.

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