Testo di Letizia Gobio Casali
Foto cortesia di Acetaia Giusti
All’inizio del mese di luglio LMDV Capital, una delle società di Leonardo Maria del Vecchio, ha rilevato il 13,78% delle quote di Leone Film Group, società di produzione e distribuzione cinematografica fondata dal regista Sergio Leone. “L’obiettivo dell’accordo è supportare il rafforzamento di un’eccellenza italiana favorendo il successo del made in Italy sui principali mercati internazionali” ha dichiarato l’imprenditore, figlio del defunto fondatore di Luxottica. “Siamo convinti di poter contribuire fattivamente al continuo sviluppo di una realtà importante come Leone Film Group offrendo il nostro contributo allo sviluppo di un’industria strategica per l’economia, l’immagine e la ricchezza creativa del nostro Paese”. Pochi mesi fa Del Vecchio aveva acquistato anche il 72,5% della Società Acqua e Terme Fiuggi e in precedenza si è dimostrato attivo nel settore della ristorazione. Con un’altra società, la Triple Sea Food ha aperto a Milano (e non solo) un ristorante di pesce (Vesta), un ristorante di cucina italiana e pizzeria (Casa Fiori Chiari), un ristorante di cucina milanese (Trattoria del Ciumbia).
Ma il lungimirante imprenditore non è l’unico a considerare come fruttuosa la convergenza tra cinema e produzione alimentare. Al di là del banale product placement, tanto i film quanto il cibo fanno parte dell’immaginario dell’Italia nel mondo ed è quindi logico pensare che si valorizzino a vicenda. Una strategia simile sembra potersi adattare anche alla ormai triennale collaborazione tra Acetaia Giusti, storica società di Modena che il suo Ceo, Claudio Stefani, ha rilanciato con prodotti inediti e un packaging raffinato, e I Wonder Pictures, società di distribuzione bolognese fondata da Andrea Romeo.
“Il progetto di portare la buona cucina alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia risale a una decina di anni fa” ha ricordato Romeo durante un talk all’Italian Pavillon dell’Hotel Excelsior di Venezia. “Abbiamo soddisfatto la necessità di creare occasioni di incontro tra gli spettatori dei film, che facessero del pubblico una comunità, che a tavola discute di ciò che ha visto e che favorissero anche momenti celebrativi del talento italiano. Di qui il desiderio di reclutare realtà alimentari che potessero rappresentare il meglio della produzione italiana alla pari delle migliori pellicole prodotte nel nostro Paese”.
La collaborazione con Acetaia Giusti (di cui chi scrive ha avuto la fortuna di essere ospite in occasione dell’apertura della settimana degli Autori) è nata alcuni anni fa proprio durante una cena con Romeo. In particolare, rispondendo all’invito a “salvare gli ospiti del festival dal mangiare male al Lido” come ha riassunto ironicamente Michele Casadei Massari, lo chef del Lucciola Italian Restaurant di NYC, chiamato a supervisionare l’offerta gastronomica a Venezia. Così il ristorante Valentino, situato vicino ai luoghi del Festival, è diventato Casa I Wonder: un rifugio della buona cucina in cui conoscere le bontà prodotte appunto da Acetaia Giusti, con le referenze della più antica casa produttrice di Aceto Balsamico di Modena, ma anche l’eccellente olio di Palazzo di Varignana (Bologna) e le specialità in vetro di Casa Marrazzo.
I loro prodotti sono stati protagonisti dei numerosi eventi di Casa I Wonder: dagli appuntamenti con i cast dei film presentati alla stampa, come la cena del 28 agosto scorso per il cast di Coppia aperta, quasi spalancata di Chiara Francini – cui hanno partecipato la stessa regista e protagonista, Federico Grom e Filippo Solibello – all’aperitivo di benvenuto per l’inaugurazione della settimana della critica – per il quale i cocktail frutto della collaborazione tra Nio Cocktails e Acetaia Giusti (In vendita presso le boutique di Acetai Giusti di Milano, Modena e Bologna) sono stati presentati con una veste “speciale” – fino al The Substance IWonderfull Party, con alcuni signature cocktail realizzati con il Vermouth e con il Balsamico di Modena di Giusti.
La speranza è che il binomio tra il cinema italiano e i prodotti di qualità possa trovare una forma narrativa sul grande schermo che superi la tradizionale promozione. Contando che gli italiani per lungo tempi sono stati conosciuti come creatori degli spaghetti western, farci notare per prodotti più di nicchia e dal posizionamento più alto della pasta probabilmente è già un passo avanti.