Le parole più puntuali su La Valma, la birra a base di pane di Birra Riminese, sono quelle di Lucio Saccani, sommelier e titolare del ristorante La Grotta di Pietracuta (RN): “Nonostante abbia un titolo alcolometrico basso, ha comunque carattere, con una spinta luppolata più accentuata di quanto uno ci si attenda. Questo non la rende scarna e banale”. La Grotta è uno dei locali che ha sposato il progetto territoriale legato a questa birra, nata dalla collaborazione tra Marcello Ceccarelli di Birra Riminese e cooperativa di comunità Fer-menti Leontine, valorizzando varietà di luppolo coltivate a Santarcangelo di Romagna (RN) da Poli Hops.
La Valma è prodotta con l’aggiunta di pane del Forno di San Leo, il progetto da cui è arrivata la spinta a creare, nel 2019, la prima cooperativa di comunità della provincia di Rimini. È impastato dai fornai con farine di grani biologici coltivati nelle colline della Valmarecchia, all’interno di un laboratorio che s’ispira al Manifesto dei Panificatori Agricoli Urbani, di cui la realtà leontina è socia.
“Abbiamo accolto la proposta di Marcello Ceccarelli, consapevoli che le bottiglie e i fusti della Valma, distribuiti in tutta la Valmarecchia e non solo, possano rappresentare un altro tassello del processo di cambiamento che stiamo proponendo attraverso la creazione della cooperativa di comunità di San Leo” spiega Marco Angeloni, presidente di Fer-menti Leontine. “La scelta di presentarla al pubblico in occasione della festa di compleanno della Bottega di San Leo, che è anche la principale rivendita dei prodotti del forno leontino, contribuisce a comunicare il senso di questo impegno che in paese dà lavoro a nove persone, sei dei quali under 40 e cinque dei quali residenti in paese” aggiunge Angeloni.

La Valma è stata infatti protagonista di una festa di paese che si è tenuta lo scorso sabato 12 aprile di fronte alla Bottega di via Montefeltro 12. È la seconda attività economica della cooperativa di comunità, rilevata dalle precedenti proprietarie, le sorelle Olei, quando queste avevano manifestato la volontà di andare in pensione dopo circa 40 anni di servizio alla piccola comunità leontina (meno di cento sono i residenti del centro storico) e ai tanti turisti che affollano il borgo. Tra gli ospiti della festa, dietro la spillatrice, Marcello Ceccarelli di Birra Riminese: “Questa collaborazione – spiega –prosegue una strada che abbiamo imboccato anni fa, quando abbiamo deciso di produrre birre che raccontino il territorio dove vivo e lavoro. La prima è stata La Marisa, pensata e realizzata durante il lockdown, in cui si incontravano alcuni produttori del Mercato dei custodi del cibo di Casa Madiba, tra cui luppolo, grano e miele. La seconda è l’Italian Grape Ale realizzata utilizzando mosto di vino sangiovese e rebola, L’Invurnida”.
“La Valma – aggiunge – rappresenta il punto più alto di questo racconto del territorio, nata dall’incontro con una realtà dinamica e giovane come il Forno di San Leo, un esempio di economia circolare, grazie all’utilizzo di pane secco, una collaborazione che potrebbe proseguire realizzando prodotti da forno con le trebbie, cioè il malto esausto. Questa birra è per me un incontro in un territorio ricco di storie”.
L’etichetta è stata disegnata dall’illustratrice Monica Gori, che utilizza pagnotte di diversa forma e misura per dar corpo alle colline dell’Alta Valmarecchia e rende identificabile il territorio disegnando alcuni dei monumenti più caratteristici del centro storico, come la Fortezza e l’arco d’ingresso.