Post Archive Faction. Chissà perché la griffe di moda sud-coreana, ci fa tanto pensare al lavoro attuale di Alessandra Del Favero e Oliver Piras. Direte voi, ma che c’entrano i coreani? Loro fanno dei vestiti, vengono da lontano, da quaranta anni di rivoluzione giapponese. Praticano dello sportswear 3.0 all’apice delle sartoriali tecnologie, del basic portato alle più astratte conseguenze. Ma non è in fondo, rispondiamo noi, la stessa karmica missione della neo-parigina coppia alle prese con una rivoluzione del palato mai vista prima Oltralpe? Alessandra e Oliver li conoscete già. Cook_inc. 20 vi introdusse a suo tempo (nel 2018) alle montane gesta del loro ristorante Aga, a San Vito di Cadore, in coppa alle Dolomiti. Ma ora che, dal settembre del 2021, hanno riacceso le luci del Carpaccio – confidenziale ristorante dell’Hotel Le Royal Monceau nonché storico Palace degli Champs-Elysées – ritrovarseli a Parigi, in un tempio vintage del Bel Paese, non fa di loro i cavalli di Troia d’un aggiornamento radicale che non osa ancora dire a tutta voce il suo nome?
Loro due, Alessandra & Oliver sono già una fazione. E tanto Archive pure. In quelli loro, di archivi vogliamo dire, dopo più d’un decennio di militanza attiva, c’è la conoscenza di come va il mondo, di che strada deve prendere la ristorazione. A due si lavora meglio che da soli per ritagliarsi altri spazi d’autonomia in un settore dove l’indipendenza – creativa, economica – è sempre più messa sotto pressione. Insomma, se non sono post e super faziosi loro, noi siamo dei bontemponi. Fanno tanto i modesti, dicono che la strada è lunga, che a Parigi da quando Chicco Cerea propose loro – che il Signore gliene renda eternamente merito! – d’incarnare fattivamente il rinnovo d’un ristorante d’albergo dal lusso prezzolato, c’è ancora tanto da fare, che non sono ancora neanche a metà del guado. A noi fa piacere scoprire che hanno torto. Non perché la pubblicistica nazionale li ha celebrati il 13 dicembre scorso issandoli al quarto posto dei 50 Top Italy nel mondo, i ristoranti italioti all’estero. Ma perché basta stargli appresso per qualche giorno, seguendoli a Parigi tra casa e lavoro, passando per le pause tra due turni e il mezzo dì off del sabato mattina, per capire quanto mimeticamente la coppia sardo-dolomitica si sia integrata nel suo nuovo Paese d’accoglienza.


Fai login o abbonati