Testo di Jacopo Ricciardolo
Foto cortesia di Più libri più liberi
Si è svolta dal 6 al 10 dicembre la fiera editoriale Più libri più liberi, organizzata dall’Associazione Italiana editori (AIE) e ospitata dal Roma convention center – La Nuvola dell’Eur. 594 piccole e medie case editrici provenienti da tutto il Paese si sono incontrate per la ventiduesima edizione dell’evento ormai diventato un rito culturale della Capitale. Moltissimi gli ospiti italiani e internazionali che hanno partecipato agli oltre 670 appuntamenti di questa edizione in cui scrittrici e scrittori italiani e internazionali hanno parlato di Nomi, cose, città, animali, libri, editoria, nuove uscite, e poi ancora grandi temi, scienza, utopie, giornali e informazione in un gioco senza fine.
“Una grande festa del libro” come ha dichiarato Innocenzo Cipolletta, Presidente dell’Associazione Italiana Editori, per la capacità di dare visibilità a una produzione editoriale apprezzata da un pubblico sempre più vasto. Una produzione pluralista che rappresenta la ricchezza editoriale italiana attraverso il concetto di bibliodiversità che non si misura in base al numero di titoli disponibili bensì in base ai contenuti pubblicati. In questo senso le opere degli editori indipendenti possono portare prospettive e voci diverse, che si affiancano all’offerta più standardizzata dei grandi gruppi. La produzione degli editori indipendenti e il loro mezzo di diffusione preferito per raggiungere i lettori (in particolare le librerie indipendenti), sono quindi essenziali per preservare e arricchire la pluralità e la diffusione delle idee.
La manifestazione – che ha visto oltre 17.000 studenti partecipare – si è quindi rivelata un luogo nel quale avvicinarsi al mondo dell’editoria italiana di medie e piccole dimensioni. Comprensione utile e necessaria in previsione dei cambiamenti epocali che sono in atto, dai nuovi mezzi di promozione e comunicazione all’intelligenza artificiale, dalle difficoltà alle opportunità di un mercato sempre più aperto e globale.
Proprio l’IA è stata, infatti, una delle tematiche affrontate durante i cinque giorni di incontri all’interno della fiera. Andrea Colamedici e Maura Gancitano insieme ad altri ospiti hanno parlato della mistica dell’Intelligenza Artificiale dal punto di vista religioso. Dopo una breve introduzione, è stato interessante ascoltare argomentazioni costruttive da una parte e dall’altra, ponendo il linguaggio – artificiale e non – al centro del dibattito. Come ha affermato Maura Gancitano nello stesso incontro: “È sbagliato liquidare le questioni a priori”. Porsi domande e riflettere in maniera collettiva anche su questioni che non ci riguardano direttamente è quindi un approccio che può allargare la visione e accogliere le novità (anche in modo critico) in un mondo in continuo mutamento. È proprio attraverso le parole che passa il cambiamento della nostra società e chi più degli editori – meglio se indipendenti – può contribuire a pensare un mondo nuovo con nomi nuovi che creino più spazi per tutti.
Tutte le info: www.plpl.it