Testo di Greta Contardo
Foto cortesia di Arrogant Pub
“Una giornata memorabile, piena di emozioni”. È così che Alessandro “Alle” Belli, fondatore e oste dell’Arrogant Pub di Reggio Emilia racconta a caldo la prima volta delle “sue” Osterie Spontanee al di fuori dell’Arrogant Sour Festival. “È stato come sentirsi a casa, in una grande famiglia”. Una giornata intorno al fuoco del metato de I Briganti di Cerreto a raccontare i valori e le tradizioni di una comunità eroica può assumere un significato fondamentale, coinvolgendo gli osti. Ma procediamo con ordine.
Alessandro da oltre quindici anni ricerca la qualità dei piccoli artigiani (dai birrifici ai produttori) per offrirla – e raccontarla – nel suo Arrogant Pub a Reggio Emilia, un punto di riferimento per la regione che lo scorso anno è entrato anche nell’Olimpo delle Chiocciole Slow Food. La vocazione dell’Arrogant Pub è senza compromessi: una cucina che propone prodotti di artigiani italiani legati al territorio e birre di piccoli produttori italiani e internazionali tassativamente non pastorizzate, “vive”. La passione messa nell’Arrogant Pub ha portato alla nascita dell’Arrogant Sour Festival, il festival indipendente dedicato esclusivamente alle birre acide più grande d’Europa. Già da un paio di edizioni, tra i vari appuntamenti del festival è stato lanciato un nuovo format, quello delle Osterie Spontanee: uno spazio, un piccolo raduno di osti delle osterie contemporanee più importanti d’Italia che hanno alzato l’asticella (già alta sulla scelta gastronomica con diverse eccellenze) portando i loro piatti pazzeschi preparati apposta per l’evento, portando nuove vibe e un bel po’ di brio. Inutile dire che quella piccola scintilla ha alimentato una fiamma più grande che ora non vede l’ora di ardere. E così Alessandro decide, quasi in quattro e quattr’otto, di far vivere le Osterie Spontanee immaginando un raduno in un baluardo appenninico da preservare: il metato de “I Briganti di Cerreto”.
Nei borghi appenninici, il metato è un piccolo edificio realizzato in pietra o mattoni, destinato alla essiccazione delle castagne. Da anni nei mesi di ottobre e novembre la cooperativa I Briganti di Cerreto riaccende il metato della “Cchina” per l’essiccazione delle castagne secondo l’antica tradizione, quando le castagne rappresentavano il pane per l’inverno di molte famiglie della montagna. Quella de I Briganti di Cerreto è una storia di resilienza e coraggio, di rinascita e di speranza, che andrebbe insegnata nelle scuole. Dal 2003, a piccoli passi, la Cooperativa a ripresto la storia di un borgo incastonato nella montagna che si era interrotta. Il “metato” per loro ha rappresentato la svolta: una volta rilevato, I Briganti hanno iniziato a organizzare una serie di appuntamenti davanti al fuoco dove, altre a fare seccare le castagne, si possano ascoltare le storie degli anziani del borgo.
Alessandro da circa sette anni acquista la farina di castagne del metato de I Briganti, inserendola anche nei pacchi di Natale dell’Arrogant Pub. Con il tempo ha instaurato una bella amicizia con Erika Farina. E da cosa nasce cosa, dalla passione per quella micro realtà è nata la voglia di condividerla non solo raccontandola ma portando gli osti a conoscerla in prima persona, nel momento più suggestivo: l’ultimo giorno di “metato acceso” con le sue storie attorno.
L’evento è stato organizzato all’ultimo secondo in data lunedì 13 novembre, un paio di settimane prima rispetto a quanto ipotizzato inizialmente. Ma le castagne erano molto secche e non avrebbero consentito di mantenere in attività il metato fino al 27 novembre, data in cui anche Vinicio Capossela avrebbe potuto (e voluto) partecipare. Ma buonissima la prima lo stesso, con un risultato entusiasmante, da ripetere quanto prima.
“Siamo molto orgogliosi di aver ospitato questo evento – commenta Erika Farina co-fondatrice de I Briganti di Cerreto – e siamo grati ad Arrogant Pub di averlo organizzato a Cerreto Alpi dove la nostra cooperativa da 14 anni produce questa farina di castagne con metodo tradizionale. È stato un piacere incontrare questi professionisti interessati alla ricerca della qualità del prodotto, siamo certi che potranno nascere collaborazioni importanti per la promozione del nostro Appennino”.
Il raduno era alle 15 a Cerreto Alpi, piccolo borgo medievale costruito in pietra d’arenaria e legno di castagno, immerso in uno straordinario paesaggio naturale sull’Appennino Tosco-Emiliano. L’incontro ha avuto inizio con la full immersion con i racconti del metato con le parole vissute di Giovanni Lindo Ferretti, uno dei padri del punk italiano originario proprio di Cerreto Alpi. Nel metato, come un rito, gli osti si sono seduti per terra “perché più in basso stai meno fumo respiri” e in quell’intimità hanno cotto le castagne che diventeranno farina. Tra tantissime chiacchiere, confronti e risate la serata è proseguita con Polenta con cinghiale, salumi e formaggi dell’Appennino. Per poi terminare a notte fonda in un suggestivo dormitorio comune: in un fienile restaurato distante solo otto minuti. Tra le Osterie presenti, oltre ad Arrogant Pub, anche tra L’Uss e l’Asa, il Tabarro e l’Officina gastronomica di Parma, e una decina circa di osterie ed enoteche.
Osterie spontanee sta muovendo i primi passi di un format destinato a vivere, come le birre fermentazione spontanea, tra cui è nato. L’obiettivo è sensibilizzare gli osti, fare rete tra le piccole realtà, unire e far conoscere. Perché salvaguardare le comunità, raccontarle, valorizzazione del territorio è un dovere per gli osti, ma anche (e soprattutto) un grande piacere. E finché ci sono osti così c’è speranza per tutte le piccole realtà, proprio come I Briganti di Cerreto.