Quando nell’autunno del 2022 la famiglia Iaccarino ha deciso che l’anno successivo il Don Alfonso 1890 non avrebbe riaperto per la stagione, in agenda c’erano già molte prenotazioni per il ristorante e per il boutique hotel. Nei giorni successivi, Mario – maître di sala del Don Alfonso-ristorante, Direttore Operativo del Don Alfonso-impresa, e figlio minore del Don Alfonso-famiglia – ha contattato tutti gli ospiti per provvedere alla cancellazione e per spiegare loro le ragioni della chiusura prolungata: avere il tempo necessario a un’ampia ristrutturazione dell’intera struttura con lo scopo di tagliare le emissioni del 55%, percentuale identica all’obiettivo dell’Agenda 2030 dell’ONU.
I clienti si mostravano comprensivi e spesso, anzi, si congratulavano della decisione. Finché non è stato il turno di una coppia di Kagoshima, in Giappone, che nelle note di prenotazione aveva richiesto specificamente di sedere “al tavolo di fronte al muro lilla”. Il marito aveva risposto all’email di cancellazione in grandi ambasce, la cena al Don Alfonso 1890 – un grande desiderio della moglie – doveva essere il punto più alto di un viaggio in Italia, festeggiamento per vent’anni di matrimonio. Gli Iaccarino si sono confrontati, e hanno subito concordato circa l’unica strada percorribile: avrebbero invitato la coppia a cena a casa, cioè nell’edificio antistante al corpo del ristorante, dove Livia e Alfonso vivono. In cucina, gli chef Ernesto e Alfonso Iaccarino in persona. Menu: ricciola affumicata, spaghetto Don Alfonso (pomodorini, aglio e basilico), strascinati, pesce di scoglio all’acqua pazza, sfogliatella.

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