Barfly
minimal & vintage
La più antica farmacia di Oslo oggi è un cocktail bar
Svanen, una delle realtà più brillanti della miscelazione contemporanea
Testo di
Chiara Buzzi
Foto cortesia
La più antica farmacia di Oslo oggi è un cocktail bar
4 minuti

In occasione di un rapido per quanto denso weekend norvegese, abbiamo cercato di vivere Oslo esattamente come lo farebbe qualcuno del posto. Grazie a un sole meraviglioso e a temperature da esterno, abbiamo camminato lungo il porto, tra i quartieri più moderni così come tra gli edifici storici, andando alla ricerca di indirizzi dove attenzione al cliente e qualità si concretizzano in un’offerta giovane e unica nel suo genere.

Per quanto Oslo non sia meta d’elezione dei barflies del mondo, in città vi sono alcuni i più chiacchierati cocktail bar del momento, nonché eccellenze indiscusse della scena scandinava.

La posizione in pieno centro, sulla via più commerciale e popolare della città, non consente a Svanen di comunicare immediatamente la sua identità. Compresse tra negozi di vestiti e intrattenimenti da teenager, si intravedono le scritte originali Svane-Apotheket, la farmacia cittadina che aprì esattamente in questi spazi nel 1896. A distanza di oltre un secolo, negli stessi spazi di questo luogo storico e perfettamente conservato, ritroviamo oggi una delle realtà più brillanti della miscelazione contemporanea. Svanen – che tradotto dalla lingua originale significa “cigno” – occupa oggi buona parte dell’intero piano del civico 13 di Karl Johans Gate e un discreto spazio interrato.

Entrando dalla porta principale sembra di esser catapultati in un altro secolo, seppur con qualche distorsione. Il bancone della vecchia vendita di medicinali è rimasto intatto e oggi – seppur con qualche scomodità per chi vi si trova a lavorare – consiste nel vero e proprio banco bar per la clientela. Marmo, legno di mogano, centinaia di armadietti e mobili a cassettiera (come è tipico delle prime botteghe di spezie e medicinali) soffitti a pannelli e cassettoni, dettagli di ottone dorato, barattoli, statuine, diciture, cornici. Il locale è così strutturato da ruotare intorno al grande bancone centrale, in modo tale che quelle che un tempo fungevano da stanzine laterali per archiviazione e stoccaggio, fungono oggi da salottini più intimi e riservati a piccoli gruppi.

In questo contesto così elegantemente vintage, si consuma una proposta di miscelazione particolarmente contemporanea e minimalista.

Accanto a una selezione senza tempo di classici della miscelazione, così come di qualche referenza più popolare, il menu riporta una serie di drink a media o bassa gradazione, estremamente bilanciati, facili da interpretare e veloci da servire.

“Svanen vive di più anime in contemporanea. Durante i fine settimana, quando apriamo nel primo pomeriggio, la gente viene proprio per il gusto di bere una cosa semplice, non necessariamente un signature della casa ma ci scelgono per l’ambiente e l’ospitalità. Nonostante siamo in una delle vie più animate di Oslo, quando entri nel bar riesci a isolarti dal resto e a godere di un’intimità diversa da tutti gli altri locali. Abbiamo voluto fortemente preservare gli interni originali proprio anche per questo motivo” racconta Yunus Yildiz, titolare e già fondatore del famoso Himkok (sempre a Oslo), i migliori bar al mondo, da cui si è staccato con l’arrivo del Covid. Svanen oggi vanta la settantaduesima posizione della classifica internazionale dei The World’s 50 Best Bars, grazie a un programma intenso di attività e visibilità sapientemente guidato dal bar manager Karel Varga e da un team di giovani appassionati (tra cui numerosi italiani).

Per riuscire ad accontentare sempre clienti con età e gusti differenti, alla fine del 2024 è stato inaugurato un secondo spazio, al piano interrato. Una sorta di navicella spaziale, iper moderna, dall’ambiente scuro e dall’illuminazione metallica che costituisce un vero e proprio incubatore di idee e di innovazione. Una bar station d’autore firmata Tayēr X Behind Bars, pochissimi coperti, un bancone intimo ed esperienziale e una cocktail list in continua evoluzione. Si lavora maggiormente con tutte le parti di scarto, si parte proprio da questo per costruire drink ed elaborare nuovi ingredienti. La musica è elettronica e la complessità dei liquidi aumenta in virtù della verticalità della proposta. Una strategia – quella della doppia anima di un bar – che vediamo diffondersi con sempre maggiore frequenza ma che non sempre riesce a creare due alternative realmente distinte e indipendenti tra loro. A completamento del tutto, Yunus ha da poco lanciato la sua linea di bicchieri, la Svev Glassware, con la quale è già arrivato in oltre dieci paesi con la promessa di poterne avere sempre di più a portfolio.

Un luogo dove non mancano idee ed entusiasmo, dover potersi sentire sempre circondati da vitalità e umanità anche senza essere grandi intenditori. Svanen è un indirizzo di cui potreste sempre avere voglia, accessibile e sofisticato, vintage e contemporaneo allo stesso tempo, che merita una tappa sempre…anche quando non avete sete.


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