Dal 30 maggio al 2 giugno in Val Saviore si tiene la prima edizione del festival Corpo Montagna, quattro giorni per esplorare la montagna come pratica outdoor e come spazio di sperimentazione e trasformazione collettiva.
Tra Cevo e Saviore dell’Adamello, in provincia di Brescia, lo spazio multifunzionale della Casa del Parco dell’Adamello diventa il fulcro di esperienze e attività che mettono il corpo al centro del rapporto con la montagna e in particolare con l’Adamello. Quattro giorni per risalire alle radici del legame tra individuo, ambiente e collettività, esplorando le pratiche outdoor come strumenti di coinvolgimento e coabitazione. Al centro della manifestazione non c’è semplicemente uno sport – come scrive Emilio Previtali: “l’alpinismo non è uno sport ma un fatto culturale” – ma esperienze collettive, non competitive, capaci di tracciare nuove frontiere di innovazione sociale e ambientale.
Uno dei focus del festival è legato all’agricoltura di montagna perché Avanzi Discover, la società benefit controllata al 100% da Avanzi – Sostenibilità per Azioni che gestisce le Casa del Parco, ha costruito negli ultimi anni, una solida relazione con le aziende agricole del territorio. Ogni giorno offrono le materie prime con cui si preparano colazioni, piccoli pranzi, merende, aperitivi e cene per gli ospiti dell’ostello, con ingredienti freschi, di alta qualità, nel rispetto della natura, dei produttori e delle produttrici locali. “Gli ingredienti che utilizziamo nella nostra cucina provengono quasi totalmente da piccole aziende locali da cui ci riforniamo direttamente” spiegano.
Gestire un ostello con ristorante, per trasformarlo in luogo di aggregazione e relazioni, può farne anche:
“Un (piccolo) motore di sviluppo territoriale che prova ad aggregare traiettorie di futuro per disegnare insieme opportunità di sviluppo sostenibile per la Val Saviore”.
Sottolinea in un intervento pubblicato su Che Fare Giovanni Pizzochero, una delle persone coinvolte nella gestione della struttura.Per questo, anche durante i giorni del Festival ci sarà sempre un pranzo con prodotti locali e filiera corta alla Casa del Parco, dove ci saranno alcuni prodotti tipici tra i piatti del menù. Dai formaggi – Fatuli, Silter, formaggi di Capra Bionda dell’Adamello – allo zafferano di Cevo, fino ad amari e prodotti dell’azienda agricola di Saviore di Shanty Maè.


Lunedì 2 giugno, invece, è in programma un Mercato agricolo-contadino, sulla terrazza della Casa del Parco. Tra gli espositori l’azienda agricola Margì, che si trova a Fresine a 1000 m s.l.m.; l’azienda è di un giovane proprietario che ha rilevato il vecchio centro di tutela della Bionda di Fresine, che aveva chiuso nel 2020 circa, ed era gestito dalla cooperativa In Exodus, di Don Mazzi. Si occupa di trasformazione e produzione di latticini, formaggi, yogurt e ha anche una piccola coltivazione di zafferano, con cui ha avviato sperimentazione nei formaggi. L’azienda agricola Shanty Maè, nata dal sogno di Sara e Paolo Messali. Dopo aver acquistato e ristrutturato il rudere di una vecchia malga all’interno del Parco Adamello, hanno intrapreso l’attività di coltivatori di piccoli frutti ed erbe medicinali. Tutti i loro prodotti sono coltivati con metodo biologico e vengono trasformati in confetture, liquori e cosmetici. Infine, l’azienda agricola La Terra di Mezzo di Berzo Demo, che alleva vacche da latte e suini ed è interessante perché tutto il ciclo produttivo (macellazione e trasformazione carne, trasformazione del latte) avviene in Valle Camonica.
Alcune di queste realtà fanno parte della rete Coltivare paesaggi resilienti del Biodistretto della Valla Camonica. “La montagna, spesso narrata come luogo di isolamento o sfida individuale, si apre qui come spazio di intrecci, di comunità in divenire, di esperienze collettive: attraverso pratiche outdoor, escursioni, laboratori, musica, conversazioni e momenti condivisi, il festival”, scrive Pizzochero.
“Si radica nelle ecologie del presente, per risignificare il rapporto con l’ambiente come coabitazione e interdipendenza”.