C’è un aspetto che più di tutti è estremamente importante nel mondo del cinema, specialmente per un direttore della fotografia: la luce. L’etimologia del termine fotografia deriva dal greco phôs ossia “luce” e graphè “disegno, scrittura”. La fotografia, infatti, è essenzialmente l’arte di catturare e fissare l’immagine di un soggetto grazie alla luce, che, illuminandolo, permette di registrarne la forma e i dettagli su una pellicola o su un sensore digitale. Fotografare è quindi “scrivere con la luce”. I fotografi – consapevoli di come ogni variazione nella qualità e nella direzione della luce possa cambiare completamente la percezione di una scena – sfruttano questo elemento per creare emozioni, raccontare storie e trasmettere atmosfere. E questo è quello che Michael Seresin fa da circa sessant’anni, da quando – giovanissimo – si è appassionato di cinema e di fotografia.
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