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Reportage
una storia di famiglia
Tramandare delicatezza nella famiglia Pepe
Tre generazioni di Casa Pepe e il nuovo corso dell’Agriturismo
Da Cook_inc N. 33
Tramandare delicatezza nella famiglia Pepe
21 minuti

La mano impugna il collo della bottiglia di Montepulciano con un vigore gentile e la solleva al cielo quasi come l’asta di una bandiera: “C’è ancora un calice pieno qui dentro” esorta Emidio Pepe nella frenesia sorniona del pasto. Un gesto così toccante da poter condensare la mia esperienza a Casa Pepe. Di scambi con lui ne ho estrapolati pochi, sono onesto: durante la nostra visita era in procinto di spegnere ben 90 candeline. “Negli ultimi tempi papà parla meno e la sua memoria fatica un po’ come è normale che sia, ma guai a toccargli il ballo per il compleanno. Ho già affittato la fisarmonica per l’occasione” afferma Daniela, una delle sue tre figlie, nonché pilastro dell’amministrazione e dell’immagine aziendale. Il tempo scivola veloce certo, eppure l’aura che Emidio riversa sull’intera tavolata di persone non cede un grammo della sua intensità. Un momento, quello del pranzo condiviso tutti insieme, che è una ritualità quotidiana, obbligatoria per staccare dai rispettivi compiti e ritrovarsi a parlare, progettare, apprendere dal prossimo e interrogarsi su sistemi che spesso sfuggono ai più. Il tutto condito da percussioni di battute, sorrisi e posate intente a brandire i manicaretti fatti in casa (sovente da Rosa, moglie di Emidio) che ricoprono la tovaglia. Così tra un piatto di spaghetti alla chitarra con le pallottine; un boccone filante di formaggio fritto e succulenti “mazzarelle” (involtini di coratella di agnello della tradizione teramana), mi immergo nelle trame di una storia nota, ma che esige di esser riportata all’infinito: per il suo impatto ineguagliabile nell’universo enologico e per la sua indole in perpetuo mutamento.

Siamo a Torano Nuovo, in provincia di Teramo, e in questa frazione di poche anime Emidio Pepe produce dal 1964 quel nettare di Bacco che ha integralmente ribaltato l’identità e la percezione del vino abruzzese in Italia e nel mondo. Le sue radici, come quelle delle viti, son rimaste sempre fisse qui.

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