Testo di Camilla Bondioli
Foto cortesia di Valentina Di Camillo
È dopo un 2020 “terribilmente brutto” – guardando a un 2021 ancora pieno di incertezze – che Valentina Di Camillo di Tenuta I Fauri, ha l’intuizione di riunire amici e colleghi, chiamandoli a compiere un’importante missione: risollevare il morale di quei ristoratori che tanto contribuiscono a dare valore ai vini artigianali. “A dire la verità, tutto è nato come un’idea commerciale. Avevo pensato a questo pacco, contenente 9 bottiglie da 9 diverse regioni, da vendere ai privati” racconta Valentina. Ma i privati, si sa, dal lockdown di marzo hanno imparato ad utilizzare le piattaforme online per rifornire le proprie cantine, viaggiando con l’immaginazione quando la legge non permetteva di fare altrimenti, trovandosi ora in Puglia, ora in Abruzzo, un bicchiere dopo l’altro, grazie al potere evocativo del vino. Questa è stata l’intenzione che ha inizialmente guidato Valentina nello sviluppare la sua idea: superare quei confini regionali che ci vengono tuttora interdetti, prendere produttori di diverse aree e metterli dentro le case degli italiani. Ma un’iniziativa del genere non era abbastanza per veicolare il forte messaggio di vicinanza e speranza che Valentina voleva trasmettere: “In fondo si sarebbe semplicemente trattato di vendere vini. Poi, sentendo alcuni amici ristoratori caduti nello sconforto più totale, la mia idea ha preso un’altra forma”.
Così una trovata commerciale si trasforma in un gesto di spontanea e disinteressata solidarietà; nasce il pacco della ripartenza, un cubo di cartone ondulato contenente 9 bottiglie di 9 produttori provenienti da 9 regioni, da spedire a 47 locali clienti delle cantine aderenti al progetto. “I titolari dei ristoranti rappresentano l’anello che naturalmente completa la nostra catena e ho capito che era a loro che dovevamo dimostrare vicinanza” spiega Valentina. La scelta della forma cubica e del numero 9 non sono casuali, fanno riferimento a un’idea di solidità e a un senso di stabilità che sono venuti a mancare in questo settore nell’ultimo anno. Ciascuno dei fautori dell’impresa ha selezionato alcuni clienti a cui destinare il pacco, la scelta è ricaduta su realtà che, trovandosi in piccoli comuni, vivono situazioni di bassa densità demografica che non consentono loro di sfruttare nemmeno l’asporto e che impediscono di sopperire alla mancanza di un flusso di clientela proveniente da altre città.
È bello poter riconoscere in questa vicenda il supporto reciproco nato da relazioni tra produttori e ristoratori non ridotte ad anonimi rapporti di compravendita, ma caratterizzate da forti legami di stima e amicizia. La cura e l’attenzione impiegate nella realizzazione di questo progetto sono evidenti nel design dello stesso pacco: sopra c’è un’immagine – creata ed elaborata da Alessandra Dalessandro – che rappresenta una pianta di vite sradicata dal terreno che si tiene in piedi tramite una serie di fili rossi che sono legati a una struttura metallica. “Il senso è abbastanza chiaro – dice Valentina – la vite, simbolo di fermezza, di vitalità, di solidità, è totalmente in balia degli eventi e si aggrappa a una struttura più solida ancora cercando di sopravvivere. Un’immagine forte che ritrae la sensazione di aver perso ogni punto di riferimento e la necessità di fare uno sforzo in più per aggrapparci a tutto quello che di solido riusciamo a trovarci intorno. È un po’ la nostra condizione attuale”.
I destinatari hanno trovato il pacco della ripartenza sotto l’albero di Natale, da allora i riscontri positivi e le richieste di ripetere l’iniziativa si sono moltiplicati. In molti vorrebbero acquistare questo pacco che, una volta svuotato, si trasforma in un grazioso pouf! “Un bel po’ di privati ci hanno chiesto di acquistare il pacco, alla fine una piattaforma di vendita online ha sposato il progetto e dovremmo uscire a breve!” annuncia Valentina che, per mantenere lo spirito di solidarietà che ha dato forma all’iniziativa, aggiunge di voler devolvere il ricavato in beneficenza, “possibilmente a qualche associazione legata al mondo della ristorazione”.
Ecco i giovani produttori partecipanti all’iniziativa:
- Luigi e Valentina Di Camillo (ideatori e coordinatori del progetto) di Tenuta i Fauri (Abruzzo)
- Paolo Bertani, Leonardo Di Vincenzo, Alfredo Colangelo, Manfredi La Barbera, Marianna Pastore, Loreto Lamolinara, Michael Opalenski di Masseria La Cattiva (Puglia)
- Davide Fasolini e Pierpaolo Di Franco di Dirupi (Lombardia)
- Alessandro e Felicia Palombo di Luiano (Toscana)
- Marco Cirese di Noelia Ricci (Emilia-Romagna)
- Luca Baccarelli di Cantina Roccafiore (Umbria)
- Alessandra Quarta di Sanpaolo Claudio Quarta(Campania)
- Diletta Tonello di Tonello (Veneto)
- Rocco Vallorani di Vigneti Vallorani (Marche)