Testo di Greta Contardo
Sestri Levante, che è “la spiaggia più bella del mondo” nel Ghiottone Errante di Paolo Monelli, è pronta a riaccendere i riflettori di The Wine Revolution per la quinta volta. L’appuntamento è per domenica 13 e lunedì 14 novembre all’Ex Convento dell’Annunziata della Baia del Silenzio (sì, proprio la spiaggia più bella del mondo del Monelli) dalle 10.30 alle 19 il primo giorno, dalle 11 alle 18 il secondo.
La manifestazione si riconferma ancora una volta un must have dell’autunno con la presenza di oltre 80 vignaioli da tutta Italia e dall’estero e 7 punti ristoro con le eccellenze dello street food e dei prodotti alimentari del comprensorio del Tigullio. Sono “numeri che di anno in anno crescono sempre di più e che ci danno fiducia per andare avanti con ancora più entusiasmo” hanno commentato gli organizzatori Paolo Cogorno e Nicoletta Zattone alla conferenza stampa ì, tenutasi al Lord Nelson Pub a Chiavari nelle scorse settimane. “Siamo felici di continuare a riscuotere sempre più successo a livello nazionale, in un periodo dell’anno fuori dalla bella stagione, portando a Sestri Levante e nel comprensorio visitatori da tutta Italia. È un lavoro lungo, quello dell’organizzazione dell’evento, che parte praticamente subito dopo la conclusione della manifestazione per la conferma e la ricerca di nuovi produttori e aziende. Recentemente siamo stati annoverati tra le migliori fiere del vino di tutta Italia da parte di diverse riviste specializzate e del settore a livello nazionale”.
Un orgoglio, The Wine Revlution, anche per la popolazione sestrese che si è dimostrata di anno in anno “un evento di forte richiamo in grado di portare sul nostro territorio centinaia di persone addette ai lavori e non” – ha dichiarato Marcello Massucco, Amministratore delegato di Mediaterraneo. “Produttori, ristoratori, esperti del mondo del vino e semplici curiosi: visitatori che soggiornano a Sestri Levante cenano nei locali e visitano la città. Una scommessa che Mediaterraneo ha vinto e che porta avanti con molto orgoglio e soddisfazione: dare fiducia a nuovi progetti, supportarli nella loro crescita e vederli divenire eventi consolidati e riconosciuti a livello nazionale come The Wine Revolution, per noi è un risultato per tutto il territorio”. Commenta Heydi Bonanini dell’azienda Possa di Riomaggiore: “In questo appuntamento siamo presenti da cinque anni perché è sempre un piacere incontrare una clientela curiosa, attenta e pronta a confrontarsi anche con i colleghi produttori”.
The Wine Revolution è pronta per un’altra piccola grande rivoluzione, sorseggiando un bicchiere di buon vino. Per maggiori informazioni e per scoprire le altre sorprese dell’edizione 2022 di TWR, consultare i nostri canali social su Facebook e Instagram e il sito web www.thewinerevolution.it ; possibile, inoltre, scrivere una e-mail a thewinerevolution@gmail.com.
Gli appuntamenti di Wine Revolution non si esauriscono nella due giorni di fiera. Sono in cantiere, infatti, svariati incontri per tenere viva l’hype, ampliare la rete e continuare il lavoro di promulgazione della cultura del vino buono e artigiano. La proiezione del documentario “Pre-British: il vino di Marsala oltre il Marsala” dello scorso 24 ottobre a Chiavari al Cinema Mignon è stato il primo assaggio di quello che è il progetto valoroso di The Wine Revolution tutto l’anno. Il documentario del regista Andrea Mignòlo in 50 minuti racconta la vicenda del vino da cui ha avuto origine il Marsala, il perpetuo, e dei quattro vignaioli che lo hanno recuperato: Marco De Bartoli, Vincenzo Angileri, Pierpaolo Badalucco e Nino Barraco. Il perpetuo era il grande vino della tradizione marsalese. Lo stesso che il mercante inglese John Woodhouse a fine 1700 trasformò, con l’aggiunta di acquavite e un processo produttivo industriale, nel Marsala. A lungo dimenticato, il perpetuo diventa per i quattro vignaioli del film il punto zero da cui partire per esprimere la propria idea di vino e di territorio. Ecco, quindi, i pre-British: rari, spesso introvabili, sono vini dalla memoria antica in grado però di esprimere tutta la libertà di una nuova generazione di vignaioli. Quel che è “revolution” è che la proiezione è stata seguita dalla degustazione conviviale presso l’Enoteca con cucina “La Cereria”, dei quattro vini Pre-British e delle altre etichette dei protagonisti del film, con la partecipazione del regista Andrea Mignòlo e il vignaiolo Pierpaolo Badalucco.
Un ottimo spunto per rimanere sempre aggiornati sulle novità in casa The Wine Revolution. Intanto, ci vediamo a Sestri Levante questo week end.
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