Testo e foto di Gualtiero Spotti
Il Wellness Hotel Engel si trova a Nova Levante, in Val d’Ega, ed è per certi versi il classico resort altoatesino, con i servizi dedicati perlopiù al benessere dei clienti (spa, massaggi, saune, piscine…), l’attenzione per le famiglie e per i bambini, il calore del legno a ricordare dove ci si trova e il relax a dettare i ritmi delle giornate, quando non ci si dedica al trekking o alle passeggiate, visto che qui siamo a un tiro di schioppo dal Catinaccio e dal Latemar. Come se tutto ciò non bastasse, il lato gastronomico dell’hotel presenta contenuti degni di nota, per la presenza ai fornelli di Theodor Falser, cuoco nato nella vicina Cornedo e profondamente legato alle sue radici, ma che nel corso del tempo (senza frequentare ristoranti stellati nel suo background di crescita professionale) ha saputo costruirsi un percorso di viaggi e relazioni internazionali che l’ha portato a svolgere il ruolo di consulente per parecchie cucine di alberghi (a Cipro e in Egitto, tra le altre), e a conoscere e apprezzare soprattutto l’Asia.
Un’attività certamente impegnativa che Falser svolge nei brevi periodi di chiusura dell’Engel e permette ai giovani della cucina dell’Engel di fare esperienze significative fuori dai confini nazionali. A Nova Levante invece lo stile è un po’ diverso e pur pescando di volta in volta nelle curiosità e nelle tecniche che il cuoco ha coltivato in giro per il mondo, lo stile dei piatti è legato ai produttori e alla materia prima locale, al punto che ai fornelli, a parte il sale, lo zucchero, il caviale e poco altro, non viene utilizzato nulla che non sia, come si suol dire, a “chilometro zero”. Al punto che perfino l’olio di oliva è bandito e si usano, invece, l’olio di semi di lino, l’olio di semi di cumino o l’olio di semi di zucca. Certo, vista la clientela, non necessariamente gourmand, l’hotel offre anche altre tipologie di esperienze al tavolo, tra cui una di cucina ayurvedica molto apprezzata, ma poi c’è anche una sala che presenta contenuti più sfiziosi di cucina d’autore, ed è la piccola Johannes Stube, premiata dalla Michelin con una stella ormai da qualche anno e, insieme all’hotel, affiliata a Les Collectionneurs.
Qui Theodor Falser, attraverso tre percorsi degustazione che rappresentano “passi nella natura” (cinque, sette o undici a seconda del numero di portate) si diverte a stuzzicare la curiosità dell’ospite tra un Canederlo atipico preparato con fegato di trota, uno Storione con polvere di kimchi e un Diaframma di razza grigia con patate e ortaggi. Ma il ristorante stellato in questi giorni tiene chiuse le sue porte perché si sta svolgendo un evento, tutt’ora in corso, che per una settimana mette i partecipanti (non più di una dozzina) a stretto contatto con la natura nella Taste Nature Forest Edition giunta alla sua seconda edizione. Si tratta di una vera e propria full immersion di sei ore, dall’aperitivo pre-pranzo al caffè del pomeriggio accompagnato da marshmellow cotti al fuoco, dove si viene condotti in un bosco distante dieci minuti di macchina dall’Engel e allestito con i tavoli, le tovaglie e i bicchieri Zalto presenti nella Johannesstube. Theodor Falser qui cucina in tempo reale e nel bosco, tra stufe a legna e fuochi vivi, un menu di cinque portate dove la natura e i prodotti locali hanno il sopravvento.
Tra i piatti ci sono la Trota alpina accompagnata da pino di montagna, lamponi salati e glassati e noci fermentate, il Navone Rapa in terracotta con wasabino e aglio del bosco, e il Risotto con ortica, guancia di cervo brasata, midollo di manzo Wagyu (di animali allevati sull’altipiano del Renon) e dodici erbe. A chiudere il pasto ci pensa la doppia versione del Muas, un solido dolce altoatesino di burro, farina e latte, dove quella d’autore è “alleggerita” ed è più simile a una crème brûlèe, mentre quella solida, della tradizione, è per stomaci decisamente abituati a muoversi tra le vette alpine, magari macinando chilometri a piedi. Un evento, il Taste Nature, davvero unico e ben organizzato, che unisce il gusto dell’eleganza da indirizzo di pregio al contesto naturale e ai rumori del bosco. La stessa idea che Rasmus Munk all’Alchemist di Copenhagen ha pensato di riprodurre nella sala principale del ristorante, dove la natura viene proiettata per immagini sulle pareti della cupola della sala. Ma c’è una bella differenza. Qui la natura è viva e ben presente, al punto che se capita qualche leggera goccia di pioggia scaricata da una nuvola di passaggio, gli ombrelli dell’Engel sono sempre a portata di mano.
Wellnesshotel Engel
Via San Valentino, 3
Nova Levante (Bz)
Tel: +39 0471 613131