Testo di Luca Sessa
Foto di Roku Gin
L’epoca d’oro del Gin sembra non conoscere soste: il rilancio del Gin Tonic, da alcuni anni un must imperdibile per gli appassionati ma anche per gourmet e gourmand, ha donato lustro a un prodotto che ha saputo ritagliarsi un ruolo sempre più importante sul mercato. Il passaggio da drink dei cocktail bar a proposta imprescindibile per (quasi) ogni insegna ristorativa, dai bistrot alle pizzerie passando per fine dining e stellati, ha notevolmente aumentato le possibilità di “collocazione” del Gin Tonic, presente ormai negli aperitivi, nel dopo cena ma anche a tutto pasto. Questo scenario ha permesso quindi di scoprire nuove etichette e botaniche, lavorazioni e interpretazioni del prodotto, ma ha anche offerto la possibilità di approfondire la conoscenza dei vari approcci alla realizzazione del gin: nel giro di pochi giorni siamo passati da una degustazione di etichette scozzesi alla scoperta del Roku Gin.
In un rovente pomeriggio estivo milanese abbiamo infatti potuto scoprire le sfumature aromatiche di una storia che nasce in Giappone: era il 1936 quando un giovane Shinjiro Torii, fondatore di Suntory, disse “Un giorno, il gin prodotto in Giappone sarà amato in tutto il mondo” presentando Hermes Gin. Hermes era un gin senza compromessi, di stampo inglese, basato su 8 botanicals molto classici per la produzione di un buon gin. Un racconto lungo quasi un secolo e giunto fino ai giorni nostri con una nuova veste, quella donata nel 2017 al Roku Gin dai master distiller di Suntory, che hanno voluto dare nuova vita al gin di Shinjiro Torii, avvalendosi degli elementi che la natura giapponese mette a disposizione. La missione è stata quella di valorizzare la ricetta originale, senza snaturarla, amplificando le caratteristiche intrinseche che già nel 1936 Gin Hermes esprimeva.
Roku, l’ideogramma impresso sulla bottiglia, significa 6, come sei sono i botanicals giapponesi raccolti a mano e presenti nel Roku Gin. Ogni botanical, raccolto durante lo shun, rappresenta una stagione e le quattro stagioni dell’anno rappresentano il legame indissolubile tra Roku e la natura giapponese. Lo shun è quello specifico momento dell’anno in cui un elemento della natura esprime le sue massime caratteristiche, e spesso inizia e finisce nel breve volgere di poche giornate. Questo approccio consente al Roku d’essere caratterizzato dall’aroma dei fiori e delle foglie del Sakura, il famoso e coloratissimo ciliegio giapponese, che raccolte in sole due settimane l’anno, rappresentano la primavera. Dopo la fase della raccolta, i botanicals vengono distillati in un alambicco di acciaio e sottovuoto, con la tecnica della distillazione a freddo, che permette di mantenere inalterate le delicatissime caratteristiche del Sakura.
L’alternanza aromatica e olfattiva delle stagioni prosegue con l’autunno e il pepe sansho, un pepe molto particolare che viene raccolto e distillato fresco e che regala una speziatura agrumata e delicatamente pungente al Gin. L’inverno è la stagione degli agrumi anche in Giappone, e per rappresentarlo viene utilizzato lo yuzu, tipico agrume giapponese dal profumo inebriante, distillato in un alambicco discontinuo di rame, ed infine l’estate viene rappresentata da due differenti tipologie di tè verde: il tè sencha e il tè Gyokuro, che durante l’estate regalano il loro miglior raccolto, detto Summer Flush. È proprio durante la stagione estiva che le lunghe giornate assolate portano alla pianta di Camelia sinensis, la pianta del tè, il maggior apporto di clorofilla. Questi due tè conferiscono la nota erbacea e leggermente amaricante avvertibile sul finale.
Una meticolosa scelta e lavorazione delle botanicals che ha reso distintivo il sapore di un gin lanciato nel nostro paese nel 2018 e che vuol essere protagonista di questa estate con il claim “The Best of Every Season”. La degustazione organizzata negli spazi del giardino del Four Seasons di Milano ha permesso di cogliere le sfumature gustative e aromatiche di quattro diversi cocktail. Si è partiti con un classico Gin Tonic (Roku Gin, Essentiae Lunae Erba Cedrina, Acqua Brillante Recoaro, Limone disidratato) in cui le note di Roku Gin erano esaltate da un liquore artigianale all’erba cedrina, per poi proseguire con il Roku Punch (Roku Gin, Oleò Saccharum, The verde Sencha, Fragole/Pesca, Fragola disidratata), un omaggio alla secolare tradizione giapponese del tè, e chiudere con il Roku Roots (Roku Gin, Lime, Ginger beer, Lime disidratato), drink caratterizzato da una piacevole freschezza e il Rose Hight ball (Roku Gin, Codiate alla rosa, Sciroppo al the verde, Perrier, Bocciolo di rosa essiccato).