Testo e foto di Tania Mauri
Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Giudice sono i cuochi/amici del ristorante Retrobottega di Roma. Giovani, fuori dai soliti giri, hipster ma non troppo, anima rock e pensiero cosmopolita, poche parole e molti fatti, non hanno mai smesso di evolversi e guardare avanti. L’ultima “follia” è quella di poter mangiare dell’ottima pasta fresca nel laboratorio Retropasta, il loro pastificio nato a dicembre 2018. Se fino a ieri la pasta la si poteva solo acquistare, con il restyling dello locale sono stati installati due banconi con 9 posti dove poter pranzare dalle 12:00 alle 16:00. Sei i piatti della gamma di pasta fresca con un menu legato alla tradizione romana, ai prodotti del territorio, alla stagione e al mercato.
Uno spazio ristorativo nuovo, informale e accogliente dove poter osservare, seduti sugli alti sgabelli, l’arte delle sfoglie rigorosamente fatte a mano, preparate con uova e farine biologiche, farcite con ottime materie prime.
“Le paste ripiene sono una nostra particolare passione. Mi sono innamorato della pasta fresca quando lavoravo da Enrico Crippa e non ho più smesso di farla. L’idea qui è di poter testare in sede ciò che prima poteva essere solo acquistato. I condimenti sono riconoscibili, semplici e tradizionali. A darci una mano c’è Abhijit Shana, un ragazzo del Bengala che ha iniziato a fare foraging con me tre anni fa. Aveva una sensibilità e delicatezza del movimento delle mani che ho pensato fosse perfetto per fare la pasta fresca, ripiena e non. Non è perfetta questa sfoglia? Non ha una grazia innata nel riempire i tortelli?” ci spiega e commenta Alessandro Miocchi mentre ci fa entrare nel retro del laboratorio.
“Ogni tortello, raviolo, anolino o agnolotto è un piccolo piatto racchiuso in pochi centimetri. Le farce possono essere classiche, ma anche liquide, soffici o croccanti. Le forme e le chiusure delle paste ripiene possono essere antiche e tradizionali, o diverse e divertenti. L’importante è che in bocca tutto sia coerente, netto e diretto” continua Giuseppe Lo Iudice.
Il loro intento è anche quello di far conoscere la cucina di Retrobottega a un pubblico più ampio con una formula economica, semplice e alla portata di tutti. Ogni piatto viene proposto in tre diverse grammature da 50, 100 e 150 grammi al prezzo di 3,50, 7 e 9,50 € caduno “così da soddisfare sia chi è a dieta sia chi vuole fare un pasto ricco”.
Nel menu di apertura ci sono Tonnarelli cacio e pepe, Tortelli agnello cacio e ova, Ravioli ricotta e spinaci, Agnolotti all’amatriciana, Rigatoni con sugo di coda e naturalmente lo Spaghetto fresco al pomodoro. Apparentemente ”banali”, all’assaggio stupisce lo spaghetto al pomodoro, perfetto, che potrebbe essere confuso per una pasta secca tanto lascia scivolare, senza assorbire, il condimento. Vincente è anche il ripieno di pomodoro dell’agnolotto all’amatriciana che esplode dolcemente in bocca dopo il primo morso. Colpisce ancora il perfetto equilibrio e la delicatezza di sapori nei ravioli ricotta e spinaci. Da manuale i tonnarelli cacio e pepe e i rigatoni con sugo di coda alla vaccinara.
I sughi sono talmente buoni, e abbondanti, che servirebbe il pane per fare la scarpetta, ma a Retropasta preferiscono fornire il commensale di cucchiaio così da raccogliere per bene il sugo e assaporarlo fino in fondo. E chi non avesse tempo di fermarsi… può sempre usufruire del servizio pasta take away.
RETROPASTA
Via della Stelletta, 4
00186 Roma (RM)
Tel: +39 06 68136310