Testo e foto di Tania Mauri
Il 2020 sarà visto come un anno in cui ogni giorno abbiamo avuto a che fare con dei problemi per i quali siamo stati obbligati a trovare delle soluzioni, soluzioni che si adattino al problema e non viceversa. Uno dei settori più colpiti dall’emergenza Covid-19 è stato, tra i tanti, la ristorazione che in questi mesi di difficoltà si è dovuta adattare e talvolta re-inventare. Ne sono un caso esemplare i Retro Boys, ovvero Giuseppe Lo Iudice e Alessandro Miocchi, amici e soci d’affari da cui sono nati, nel tempo, Retrobottega, Retrovino, Retropasta e Retrodelivery. Già con il primo lockdown di marzo avevano convertito il ristorante in Retropizza la cui pizza è stata, fin da subito, apprezzata sia dai clienti che dalla critica gastronomica. Ma a causa di alcuni positivi al Covid all’interno dello staff e ulteriori restrizioni di novembre si sono riadattati e dopo la pizza sono ripartiti dal caffè, anzi dalla caffetteria con Retrocaffè.
“Con questo progetto chiudiamo il cerchio della nostra offerta – ci spiega Giuseppe – iniziamo alle 8 e chiudiamo alle 18, come da decreto. La mattina offriamo colazioni dolci e salate, tra pane al cioccolato e burro salato e bagel con pastrami, senape e cetriolini. Abbiamo puntato su un’ampia offerta di caffè per poter fare un vero e proprio percorso degustazione, ma non mancano cappuccini & co con una selezione di caffè 100% arabica specialty di micro torrefattori provenienti da varie parti del mondo.
Li proporremo a rotazione con diversi metodi di estrazione, dal più tradizionale espresso a varie tipologie di filtro”. Tutto questo anche grazie all’inserimento di Nicolò nello staff – 21 anni originario di Monza – capitato qui un po’ per caso e un po’ per fortuna dopo varie esperienze in Italia e all’estero (Londra e Doha).
Ci spiega: “In questo momento abbiamo alcune origini diverse per l’estrazione in filtro – oltre a quelle per moka, chemex, V60, aeropress – e due per l’espresso: una mono-origine dal Brasile e una miscela da India, Brasile ed Etiopia”. E per gli amanti del tè? “Qui facciamo una bevanda che in realtà è un’infusione di caspera, la parte del chicco di caffè che non viene utilizzata ma lavorata a parte, essiccata ed estratta come un infuso. È una bevanda molto dolce, con sentori molto fruttati e floreali, che ricordano vagamente il caffè, ma in realtà ha una dimensione a sé e si può bere sia calda che fredda” conclude il giovane lombardo sbarcato a Roma da poco.
La proposta prosegue con il pranzo con piatti semplici ma ben fatti, come la vellutata di zucca e grano saraceno o fave, cicoria e midollo, e con la pasta fresca da asporto. In attesa di rivederli all’opera nella sala ristorante, temporaneamente tristemente chiusa, si sono rivelati, ancora una volta, agenti reattivi ai diversi contesti anche se devono stare attenti a non perdere “il loro primo amore” e ritrovare presto la loro identità.
https://www.retro-bottega.com/Retrocaffè
Via d’Ascanio, 26
00186 Roma
Tel: 06 6813 6310