La dieta è una chimera
Dièta s. f. [dal lat. diaeta, gr. δίαιτα] «modo di vivere». Variabile, varia e più o meno equilibrata… tutti seguono una dieta. Cook_inc. 26 fa letteralmente il giro del globo per delineare un percorso camaleontico seguendo alcuni dei più identitari e significativi stili di vita gastronomici dei nuovi ruggenti Anni Venti. Con un imperativo: nevermind the diet.
Spontanea, libera, immediata, schietta la cucina di Macarena de Castro (cover girl a piedi scalzi sul trattore con il suo fedele Pedro) è “pura Maiorca”: iniziamo il viaggio con lei, passeggiando nel suo orto. Dall’isola spagnola rimbalziamo su un’altra isola: piccolissima e vulcanica in Islanda per approfondire l’impresa culinaria stagionale di Slippurinn. Il ristorante di Gísli Matthías Auðunsson si fonda sulle tradizioni alimentari locali in via d’estinzione e sta avendo un effetto comunitario di aggregazione unico, in crescita esponenziale.
Cambiamo continente e andiamo a São Paulo per due storie di successo. A Casa do Porco, il ristorante di Jefferson e Janaína Rueda, ha rivitalizzato uno dei quartieri più decadenti della città brasiliana mettendo sul piedistallo la carne di maiale. E Corrutela, concept del giovanissimo Cesar Costa che si fonda sulla sostenibilità, a bassissimo impatto ambientale (tende allo Zero Waste) e saporitissimo, con un menu da condividere dove predominano le verdure. Perseguendo il tema veggie voliamo in Asia, a Bangkok, da Garima Arora al Gaa per un incontro singolare e sorprendente tra profumi indiani e thailandesi. Ci spingiamo ancora un po’ più a Est, a Hong Kong, per percorrere la “Vea way” del dinamico Vicky Cheng che ci stupisce con la cucina cinese che verrà: dialogo tra le esperienze di Vicky e i prodotti emblematici della tradizione hongkonghese.
Variamo completamente scenografia e andiamo a Parigi nel lussuoso L’Ambroisie – tempio indiscusso di una cucina a suo modo immortale – per conoscere Bernard Pacaud, l’Highlander dal cuore di burro fautore della cuisine de civilité. A Copenaghen abbiamo fatto una full immersion in 5 atti e 50 impressioni nel nuovo luogo di culto della cucina molecolare 2.0 dell’ambizioso Rasmus Munk: The Alchemist. E ancora a Mosca nel regno farm-to-table dei Twins, i gemelli Ivan e Sergey Berezutskiy. In Italia ci immergiamo corpo e mente nella cucina del pensiero, sogni e neuroni scalmanati di Alberto Gipponi al ristorante Dina a Gussago; rimaniamo nel bresciano per il sogno chiamato Franciacorta di Franco Ziliani. A Milano incontriamo per una chiacchierata Meredith Erickson, canadese, autrice di Alpine Cooking, il viaggio fatto libro nelle tradizioni culinarie alpine.
E ancora, cosa cerchiamo nel cibo che cerchiamo? Serena Guidobaldi ci (tras)porta a riflettere sull’identità nell’epoca della sua riproducibilità gastronomica. Infine Officina didattica con Alma ci propone la ricetta di un adattamento contemporaneo alle Virtù abruzzesi, con accortezze dietetiche ed escamotage tecnici.