Ognuno ha i suoi gusti. E questo vale sia per la musica che per il cibo. Su Cook_inc. 18 vi condurremo in un viaggio per sapori immagini a colori e note. Si comincia con una divertente (e istruttiva!) carrellata dei gusti a tavola di illustri compositori, illustrati dal tocco ironico di Gianluca Biscalchin, per immergersi subito dopo nei colori sfrenati di Salvador de Bahia danzante in pieno samba carnevalesco, al ritmo del rap delle favelas che si alterna alla certezza della tradizione di un acarajé cucinato come si deve.
E poi un po’ più in su, a NY, una città che “ti frega”, affascinante, arrendevole seducente e tanto difficile, vista con gli occhi di un bassista (dei Pavement, ndr) che ci dice la sua sulla preparazione di un vero Hamburger Sub. Ma New York è anche il Bronx del collettivo culinario di Ghetto Gastro, che si muove con disinvoltura fra sfilate di alta moda ed eventi glamour, in una cucina essenziale e dalle migliori influenze internazionali. Indugiamo poi negli States, al suono del più struggente Mississippi blues, le note caratteristiche della chitarra “fuori moda” di Sean Brock che si alternano al racconto dei piatti del cuore, quelli che se non li sai fare non sei del Sud.
A nord, invece, in Europa, con Kristian Baumann che nel 108 di Copenaghen coniuga la spigolosa cucina nordica con una personalissima rotondità di sapori in un luogo fruibile a tutti, un autentico neighbourhood restaurant. E ancora la Terra Madre norvegese, Maaemo di Esben Holmboe Bang: un electro sound nordico per il giovane capofila della cucina nazionale che si destreggia fra creazioni nitide ed equilibrate e le sue tre stelle Michelin.
Ma la vita dei cuochi, si sa, è complessa a qualunque latitudine: il ritmo delle cucine è serrato, i tempi sono fondamentali, fra pause, crescendi e diminuendi in un sound globale che scrive, non senza sacrifici, il pentagramma della gastronomia mondiale.
Un salto indietro di alcuni secoli per portarvi nel Rinascimento fiorentino, alla tavola medicea di Granduchi e Arciduchesse, nel susseguirsi da capogiro di portate su portate nel bel testo quasi filologico di Serena Guidobaldi.
Arte, cibo e musica si fondono poi in un mix dall’esplosiva golosità e sensualità a opera di José Avillez, chef del Belcanto di Lisbona e creatore del concept Beco Cabaret Gourmet: uno spettacolo che incanta tutti, ma proprio tutti i sensi… provare per credere!
Un tuffo nella super cool À la Piscine, nuova sulla scena di Lione, luogo di buona cucina ospitante a turno chef talentuosi dal mondo e gruppi elettro-sperimentali.
E di cibo si parla in tanta musica: testi, copertine, citazioni rintracciate con pazienza certosina e musicofila da Gualtiero Spotti che, scartabellando Lp, ci restituisce qualche bocconcino succulento. Da non perdere.
Roma, poi, e post-punk interpretato da Massimo Viglietti nella sede istituzionale di Achilli, proprio accanto al Parlamento. L’ordine dal caos e la cura estrema di ogni dettaglio per una tavola sorprendente, straniante e, diciamolo, che diverte, fra fumi di sigarette elettroniche al mentolo e apparecchiatura da autentico ribelle. Restiamo nella capitale con l’Enoteca Trimani, wine bar della prima ora, con i 4 Trimani Brothers che, come movimenti di una sinfonia, si alternano sapientemente, ciascuno al suo posto, nel portare avanti l’ormai storica attività di famiglia, fra vini e piatti della tradizione culinaria romana, rock pop & soul insieme.
Chiudiamo con la Calabria che sa di sapori autentici e schietti, di buon vino Cirò e di futuro. Il sud di Alessandro Bocchetti, costantemente e fascinosamente in bilico fra bello e terribile, che sempre lascia però qualcosa nel cuore. Fosse solo la voglia di non venirne più via.
Buona lettura e buon ascolto: in Cook_inc. 18 ogni articolo è completato infatti dalla propria Play List, suggerita dagli autori e dai protagonisti, riassunta per voi in un QR code.
Enjoy irresponsibly!