Testo di Letizia Gobio Casali
Foto cortesia di Minimum Fax
Tutte le nostre vite sono collegabili a qualche piatto: dalle ricette che scandiscono puntualmente le ricorrenze di famiglia, ai piatti della nostra tradizione locale, fino alle portate che ci rimangono impresse perché, mangiandole, abbiamo vissuto amori nascenti, traumi o successi. Per questo motivo, anche se Pranzi d’autore (Minimum Fax) di Oretta Bongarzoni sembra una raccolta di ricette letterarie, in realtà è una biografia: quella di una giornalista di Paese sera che, racconta il figlio Davide Orecchio nella sua postfazione, nell’estate del 1994, in pochi mesi, completò il suo ultimo saggio, da lei definito “il libro-sfizio di una madre avariata”. Un anno più tardi Oretta moriva, dopo aver ultimato il suo progetto di sposare cucina e letteratura.
Ripubblicato a 28 anni dalla prima uscita, questo volume che, come un’antologia, riprende le ricettefra le pagine di autori che, “pensano ad altro”, è stato per Oretta la summa di due passioni che si sono protratte per tutta la vita:la letteratura e il cibo. Davide ha trovato pagine di un diario in cui sua mamma raccontava il pranzo della domenica, poi ha scoperto in lei un periodo di anoressia, segnato da tantissime mele sbucciate “di cui lei mangiava solo le bucce”. Poi ha letto che in casa dei nonni c’era una stanza da pranzo per gli ospiti detta “Siberia”, ovviamente molto fredda e con un tavolo coperto da un vetro nero e un’altra stanza per i pasti ordinari. Ricordi di vita, quelli di Oretta, in cui possiamo ritrovare parte delle nostre, perché forse qualche decennio fa tutte le case erano divise così, in zone di rappresentanza e non, e perché qualche decennio fa anche per noi il cibo in tavola variava a seconda della sua funzione. Poteva essere una consolazione o uno sfoggio, un vizio segreto o un segno di festa.
Funzionava così, d’altra parte, anche per i personaggi letterari evocati nelle pagine selezionate dall’autrice. Da Madame Bovary che, narra Flaubert, assiste stupita alla noncuranza con cui il marchese d’Andervilliers si permette di sporcarsi di sugo (tanto lui è nobile e ricco) al neghittoso Oblomov creato da Goncarov che sogna di tornare bambino e assistere ai lunghi preparativi per il pranzo della festa, con anatra farcita e torta di frutta secca. Fino all’appassionata Fermina Daza che al termine di L’amore ai tempi del colera inventa le melanzane dell’amore per l’uomo che l’ha lungamente attesa. Questo per dire che forse esiste una memoria collettiva legata al cibo e al suo significato e che ci sono narrazioni che, tramite le pietanze, ci fanno percepire non tanto il loro gusto, quanto lo snobismo, la consolazione, l’ostentazione, il piacere.
Sfogliare questo libro, allora, vuol dire assistere alle varie sfumature delle emozioni umane anche se, più che per temi, giustamente le ricette sono classificate per il tipo di portata, dagli Antipasti ai Dolci, per un totale di 60 preparazioni. Si va dalle Triglie fritte all’algerina de Lo straniero di Albert Camus al Porridge di Vita e morte del sindaco di Casterbridge di Thomas Hardy alle Quaglie en sarcophage de Il pranzo di Babette di Karen Blixen, ciascuna rappresentata con le belle illustrazioni di Agnese Pagliarini.Ogni volta, però, un piatto sta per qualcos’altro, rappresenta un momento decisivo della vicenda. E allora se il delizioso Pranzi d’autore fa venire voglia di sperimentarle quelle ricette, forse è perché in realtà in un certo momento abbiamo voglia di fare quello che fanno i personaggi. Di usare il cibo per sfogare la rabbia, o per sentirci coccolati, o per farla finita con la sobrietà e pazienza se la camicia si macchia di sugo. L’unica pecca del libro, a giudizio di chi scrive, è che il sottotitolo descriva il contenuto del volume come le ricette della grande letteratura, intendendo con essa i più celebri romanzi e racconti. Invece, nei momenti cruciali della nostra vita una ricetta sa diventare per noi qualcosa di più. Diventa poesia.
Pranzi d’autore
Di Oretta Bongarzoni
Editore: Minimum Fax
www.minimumfax.com/shop/product/pranzi-d-autore