Testo e foto di Alessandra Piubello
Tania Kuznetsova, dopo una carriera di successo nel settore immobiliare e nella fotografia di moda nella sua terra natale, in Russia, ricomincia da zero. Non punta subito all’Italia, ma destino vuole che s’innamori di Poggio del Moro, sulle dolci colline della Val d’Orcia, a due passi da Chianciano Terme, a sud di Montepulciano. Nel 2007 recupera una cantina che sembrava destinata all’oblio e fa nascere un’azienda agricola che rappresenta la sua nuova filosofia esistenziale. Fondamentale l’incontro con Luigi Pagoni, che diventa l’amministratore delegato dell’azienda nel 2008, una figura che unisce solide conoscenze agronomiche a quelle economiche e che segue tutto il processo produttivo in prima persona. Insieme costruiscono una squadra internazionale di giovani collaboratori, motivati e appassionati. Settanta ettari di terreno, tra boschi, seminativi, ulivi, frutteti e vigneti. L’attenzione da sempre avuta verso l’eco-sostenibilità li ha portati a iniziare da quest’anno la conversione al biologico.
La struttura è stata concepita nel rispetto della natura che la circonda, seguendo uno stile toscano, con l’utilizzo di materiali come pietra, ferro, legno e rame, dando un senso di un’atmosfera tipica ma funzionale e all’avanguardia. Il frantoio interno consente di lavorare le olive entro i trenta minuti dalla raccolta; il moderno laboratorio interno sigilla confetture e gelatine provenienti dai frutteti (prugne, mele cotogne, uva) e le salse di pomodoro provenienti dall’orto. La presenza delle arnie per la produzione di miele dimostra l’attenzione alla salute dell’ambiente e alla tutela della biodiversità. Il seminativo viene usato per produrre anche farine. Nello shop aziendale si possono acquistare i prodotti aziendali, tra i quali, ovviamente, il vino. Sono quattordici gli ettari vitati, tutti intorno alla proprietà. I tre vigneti, a seconda dell’esposizione solare, sono nominati “Vigneto del mattino”, “Vigneto di mezzogiorno” e “Vigneto pomeridiano” e accolgono uve rosse (12 ettari) e uve bianche (2 ettari). Le vigne non sono a ritocchino ma seguono le curve del territorio e sono a un’altitudine compresa fra i 280 e i 370 metri s.l.m.. A Poggio del Moro c’è anche un lago artificiale, aiuto indispensabile per le stagioni più siccitose. La maggior parte delle piante ha un’età di circa dieci anni, a parte il sangiovese e il cabernet sauvignon che spaziano fra i dieci e i trent’anni e i nuovi nati, il riesling (2/10 anni) e il pinot nero (2/4 anni). Il totale della produzione si attesta intorno alle 60.000 bottiglie.
Tania e Luigi sono persone sensibili con propensioni artistiche, non a caso aprono “la loro casa”, sia la suggestiva sala degustazione con vista sulla bottaia – dove organizzano tasting – sia la struttura interna ed esterna, per allestire mostre dedicate all’arte, alla scultura, alla letteratura, alla moda. Tania peraltro ha disegnato molte delle etichette dei suoi vini. Proprio durante la nostra visita in azienda era allestita un’esposizione sulla femminilità, interpretata da Marco Rubbera ed Enrico Mancini, attraverso una serie di sculture composte di tessuto e resina.
Ma veniamo ai vini. Si parte con il bianco Ivole 2018 (70% trebbiano, 20% grechetto e 10% malvasia), per poi proseguire con il rosato Galio (sangiovese in purezza) 2018. Continuiamo con i rossi, con E Sicché (syrah, merlot, cabernet sauvignon e sangiovese in uguali percentuali) 2016, speziato, fresco e abbastanza equilibrato; con Nu 2018 (sangiovese in purezza), di grande beva; il Chianti Colli Senesi Riserva 2015 (90% sangiovese 10% syrah), balsamico, caldo e avvolgente; Rasea (sangiovese in purezza) 2016, elegante, fine, gastronomico. Si chiude con Kagor (sangiovese, merlot, cabernet sauvignon e syrah), un vino liquoroso rosso, che racconta una storia con radici lontanissime e che è un omaggio di Tania alla sua amata Russia. È un vino da messa della liturgia ortodossa, denso e intenso.
Poggio del Moro
Strada delle Cavine e Valli, 79
53042 Chianciano Terme (SI)
Tel: +39 0578 30508
www.poggiodelmoro.com