Testo di Barbara Marzano
Foto cortesia di Mulino Padano
“Made in Italy.” C’è da fidarsi? In Italia i mulini – e le aziende – che propongono farina confezionata non sono obbligati a indicare l’origine della materia prima sul pack, ma devono solo riportare il nome dello stabilimento che ha effettuato l’ultima trasformazione significativa. Tant’è che “Le farine commercializzate in Italia sono Made in Italy al 100%, anche se contengono frumento importato, perché l’ultima lavorazione avviene sul suolo nazionale”, da quanto riportato da Italmopa. In tal senso, quindi, pensare che una farina prodotta da grano importato, poi trasformata in Italia, sia quindi italiana al 100% diventa più che naturale. Mulino Padano, invece, è una delle eccezioni alla regola. Il suo made in Italy è un distillato di cura, attenzione e ricerca che nel 2005, quando ancora la sensibilità per questa “etichetta” non era così sentita, Mulino Padano ha sviluppato il progetto Scelte di Campo, che appunto produce una gamma di farine con grano italiano al 100%. Numero uno in questo progetto quanto nell’acquisizione del primo mulino verso la metà degli anni 30, nel rifornire i produttori di grandi lievitati agli inizi del 900 e nell’aver creato uno shop online specializzato (nato nel 2014). Oggi, ancora una volta, conquista il primato assoluto per il nuovo pack, un formato mini per un contenuto di assoluto valore. Si tratta infatti di un pacco da 1 o da 5 kg, creato con un materiale più che eco-friendly, che permette di dare una svolta al consumo di queste farine e di offrire due formati più accessibili in termini di quantità.
Mulino Padano, numero uno su ogni fronte. Il prossimo primato?
Valerio Cavallari: “Come General Manager dell’azienda, posso confermarti che l’obiettivo è quello di diventare sempre più specialisti della farina di grano tenero. Sì, è un prodotto base, che oggi rischiamo spesso di dare per scontato, perché onnipresente in ogni dispensa casalinga e nella gran parte dei panificati che troviamo nei supermercati. Ma in realtà c’è ancora tanto da migliorare. Quindi è importante continuare a implementare il nostro know how, arrivando a pensare prodotti nuovi sviluppati dal nostro grano tenero”.
Un’attenzione particolare va infatti alla qualità del prodotto. Questo non significa esclusivamente alla “performance” di ciascuna farina, ma a una qualità intesa come costanza nel rendimento e nelle caratteristiche che ogni polvere deve dimostrare nel tempo. Un pensiero che ha sicuramente portato l’azienda a differenziarsi dal mercato, annata dopo annata, e ad avvicinarsi sempre più a un approccio consulenziale, che vede il cliente come un’entità da far crescere e non come un mero compratore.
Valerio Cavallari: “L’evoluzione è sempre stata una nostra costante. Negli anni scorsi, molti competitor hanno puntato su altri cereali, o mix, spesso non prodotti direttamente… diciamo una manovra con un esclusivo scopo commerciale. Noi per cambiare marcia abbiamo invece cercato di fare ricerca per dare nuove soluzioni, col fine ultimo di diventare un molino di riferimento per chi vuole qualcosa di diverso dal mondo del grano tenero”.
Oggi evitiamo sempre di più gli imballaggi. Si può dire però che il vostro packaging abbia un valore equivalente al contenuto. Non è così?
Valerio Cavallari: “Sì, in un certo senso, perché tutti i nostri imballaggi sono da sempre stati prodotti in carta. Quando ci siamo ritrovati a dover pensare al materiale ideale dei nuovi formati da 1 e da 5 kg, al fine di mantenere le capacità organolettiche della farina, ne abbiamo testati di ogni tipo, fino a capire che la strada migliore da percorrere sarebbe stata la stessa che ci aveva contraddistinti da sempre. 100% carta”.
Oltre a essere una scelta ovviamente sostenibile, funge da barriera rispetto agli agenti esterni e al tempo stesso permette di far traspirare i prodotti. Inoltre, i mini-formati sono chiusi con una sigillatura a base di acqua priva di collanti e sono realizzati in 100% carta FSC. E quindi totalmente privi di eventuali patine interne, plastificate o di alluminio.
Parliamo di distribuzione. Dove si possono trovare questi nuovi formati?
Valerio Cavallari: “Non ovunque. Il nostro Mulino non è presente nella GDO, non produciamo pack che si possono ritrovare nella grande distribuzione. Quelli da 1 e 5 kg li vendiamo solo sullo shop online oppure presso i nostri distributori selezionati, anche fuori dall’Europa. È una scelta che rispecchia la nostra filosofia, che punta a raggiungere prima di tutto un pubblico che abbia voglia di cercare sempre una certa costanza qualitativa e che non si accontenti di un prodotto standard”.
Parlaci allora di un prodotto a tua scelta, vestito con questo pack particolare.
Valerio Cavallari: “Possiamo parlare della farina Sebòn, specifica per grandi lievitati. Come per le altre etichette, sono riportati sul packaging alcuni connotati tangibili della farina, che raccontano le qualità che avrà il prodotto una volta realizzato. La sua, ad esempio, racconta che la farina permetterà di ottenere un panettone che si ‘sfiocca’ in maniera più evidente (caratteristica molto ricercata in un panettone) perché sappiamo che restituirà un prodotto finale più morbido per più tempo e più scioglievole al palato. Inoltre, grazie alle sue doti di estensibilità e al bilanciamento del glutine, permetterà al panettone una crescita armoniosa sia durante la lievitazione che la cottura”.
Un esempio che ci riporta agli inizi del ‘900, quando l’azienda riforniva i produttori di grandi lievitati, cosa non banale per quei tempi, dato che il panettone era sicuramente un prodotto poco conosciuto e quindi poco prodotto. È stata una clientela difficile da ottenere, ma allo stesso tempo è stata la sfida che ha dato il la per incrementare ulteriormente il know how dell’azienda per questa farina specifica. Oggi, nel 2023, la Sebòn – come tutte le altre farine – è stata ulteriormente migliorata, al fine di creare un panettone buono, che si sfiocca al primo tocco.
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