Testo di Gualtiero Spotti
Di Mario Capitaneo ce ne eravamo già occupati due anni fa parlando della sua esperienza lavorativa presso il Salumaio di Montenapoleone a Lugano (vedi Cook_inc n. 9, itinerario Canton Ticino). Negli ultimi due anni però la sua cucina è ulteriormente cresciuta grazie alla continua frequentazione dell’ambiente Bartoliniano (non dimentichiamo che il fratello Remo è il braccio destro proprio di Enrico Bartolini al Mudec…) e, finalmente, grazie soprattutto a una nuova avventura in proprio iniziata quest’anno in quel di Bergamo presso il bistrò e ristorante Mille Storie e Sapori.
Il locale, gestito da Giampaolo Stefanetti che per trent’anni ha lavorato nelle cucine dei Cerea, è una delle poche novità ristorative interessanti di questi ultimi anni della provincia orobica. Per tante ragioni, a partire sicuramente dalla rimarchevole cantina ricca di etichette di champagne, ma anche passando dall’ambiente piacevole, dall’affabilità del padrone di casa, e, ora, con l’arrivo di Capitaneo, a una cucina più spinta, dove si percepisce il lavoro sulla riconoscibilità dei sapori, dove la forza intrinseca e l’espressione del gusto viene esaltata in ogni piatto. Spesso anche con qualche incrocio azzardato capace di far discutere i commensali, ma sempre in termini positivi, con la curiosità e la ricerca a fare da propulsori instancabili.
Se è vero che si percepisce il background del Devero e di uno stile affermato come quello di Bartolini, Mario riesce a camminare con le sue gambe impostando un menu vivace e brillante, anche quando deve inevitabilmente fare i conti con una clientela più tradizionalista. Il Mille Storie e Sapori, indirizzo centralissimo in città e che fa bella mostra di se sul viale Papa Giovanni XXIII, nelle sue due prime stagioni di vita si era affidato a una solida cucina che virava verso i sapori del mare più classici, figli della scuola di Da Vittorio, ora spuntano invece affumicature (vedi i Paccheri con anguilla affumicata, lime e pepe rosa o la Battuta di fassona al fumo leggero con olive taggiasche e foie gras), texturas avvincenti e incroci di cotture. Piace, ad esempio, la Cappasanta cotta e cruda con gazpacho di rapa rossa, emulsione di mare e insalata di barbabietole, ma stupiscono ancor di più il Coniglio in salsa tonnata con pak choi e uovo di quaglia, il Vitello con insalata di spinaci e nocciole, gli Gnocchi croccanti con crema di zafferano, parmigiano e oro e il Risotto con rapa rossa, zenzero e lattuga di mare.
Il servizio in sala è giovane e spigliato, l’ambiente è informale al piano terra (dove si trova il bistrò), mentre è più impostata la sala sotterranea che ospita anche la bella cantina a vista. Sfiziosità anche per chi vuole fermarsi solamente per una sosta veloce, approfittando di un Cinco Jotas tagliato al coltello o di qualche acciuga del Cantabrico accompagnata dal burro. In una piazza come quella bergamasca, che vanta qualche nome di eccellenza della ristorazione nazionale, il Mille Storie e Sapori sta intraprendendo una strada nuova, degna della massima attenzione.
Mille Storie e Sapori
Viale Papa Giovanni XXIII, 18
Bergamo
Tel. 035.4220121