Testo di Gualtiero Spotti
Foto di Stefano Borghesi
Marco Rossi rientra in quella categoria umana che potremmo tranquillamente definire dei “visionari”, o meglio ancora nel gruppo di quelle persone che, da un giorno all’altro e sulle ali di un’idea o di un’intuizione, cambia radicalmente l’approccio alla vita e alla propria quotidianità sparigliando le carte in tavola e iniziando a giocare con il futuro.
Le vicende lavorative di Marco Rossi come ben sa chi ha seguito il mondo della gastronomia dalle parti di Bergamo, sono passate prima attraverso la fortunata gestione di un’osteria a proprio nome e, a seguire, con 30Polenta e un format franchising che è arrivato a poter contar su diversi punti vendita in giro per il Nord Italia. Tutto questo, almeno, fino a un paio di anni fa circa, quando nel vivace Marco si insinua l’idea di mettersi a sviluppare un nuovo progetto che, in qualche modo, possa essere legato alla terra, alle proprie origini bergamasche, ma anche a uno stile di vita più rurale e semplice, se vogliamo.
Così nasce l’idea dell’Azienda Avicola Le Selvagge, che prende forma dopo aver individuato un appezzamento di terreno perlopiù boschivo di nove ettari, collinare e poco distante dalla città, e aver puntato l’attenzione sulla razza di galline livornesi. Uova, insomma, e con 1500 galline in tutto, arrivate in un colpo solo pochi giorni prima che ci fosse il lockdown di marzo 2020. “Se ci penso ho ancora i brividi – dice oggi Marco – per quello che è successo sul nostro territorio, certo, e anche perché in una sola settimana siamo riusciti miracolosamente a organizzare l’intero allevamento. Certo, i primi mesi non sono stati per nulla semplici, ma vista la situazione ce la siamo cavata e nei primi giorni, quando avevamo quotidianamente un numero impressionante di uova da smaltire, queste sono servite anche a fare un po’ di promozione. In poche parole, abbiamo regalato le uova in giro per la provincia un po’ a tutti”.
Il nome dell’allevamento è anche parte della filosofia che si è voluto adottare sin dall’inizio, con l’attenzione per il benessere dell’animale e l’ambiente collinare che permette alle galline di scorrazzare libere nei boschi e di muoversi autonomamente rientrando nel pollaio quando avvertono che è arrivata l’ora del pasto. Alimentazione, ambiente, territorio, certificazione biologica e una attenzione particolare che arriva a essere ben percepita nel prodotto finito. Se ne sono accorti anche diversi cuochi di fama come Chicco Cerea e Philippe Leveillé che, rispettivamente al ristorante Da Vittorio e al Miramonti l’Altro, ne fanno regolarmente uso.
L’allevamento ha in più un forte senso etico, visto che aderisce a Respeggt, il metodo che previene la nascita di pulcini maschi (i quali non sono in grado di deporre le uova) in base all’identificazione endocrinologica. In poche parole, mentre le uova da cova femminili vengono indirizzate all’incubatrice, quelle maschili vengono trasformate subito in mangime di alta qualità. Ma non è tutto, Marco Rossi ha trovato anche il modo per inventarsi il pollaio didattico per adulti e bambini. Come funziona? Semplice, bisogna sapere che quando raggiungono una certa età, le galline diminuiscono drasticamente la loro quantità di uova prodotte, ma non smettono del tutto.
L’idea è quella di far continuare la loro vita in un nuovo posto, sempre etico e piacevole, così si può “adottare” un pollaio presso Le Selvagge, che, appunto, finisce per fornire un piccolo pollaio e qualche gallina a strutture come fattorie didattiche, agriturismi, asili o scuole. Il successo delle uova de Le Selvagge è stato tale che c’è perfino in progetto, quest’anno, di realizzare un allevamento avicolo alle porte di Milano, con gli stessi contenuti etici e senza venir meno alla filosofia adottata sin dall’inizio. Certo, forse in un ambiente meno suggestivo, ma pur sempre con un approccio che è ben lontano dall’idea dell’allevamento intensivo.
Azienda Agricola Le Selvagge
Via Moroni, 13 – Strada per Lonno
24027 Nembro (BG)
Tel.: +39 339 5322446