Testo di Tania Mauri
Foto di Claudia Callegari
“Capriccioso e generoso allo stesso tempo”. Così è stato definito il campione di calcio Cristiano Ronaldo – cinque volte Pallone d’Oro – dal giornalista catalano Guillem Balague, ma così è anche stata soprannominata l’annata 2006 dalla Maison Krug: “Generosità Capricciosa”. Potrebbe sembrare insolito il parallelismo tra calcio e champagne, ma stiamo parlando di fuoriclasse, ed è indubbio che lo siano entrambi.
L’annata 2006 è stata caratterizzata, nella regione dello Champagne, da un clima capriccioso: picchi di calore estremi – più di 20 giorni con temperature oltre i 30°C – alternati a piogge intense (ad agosto, in due settimane, cadde una quantità di precipitazioni paragonabile a quella di due mesi!) Con il ritorno del sole in tempo per portare a termine la maturazione delle uve, dando una vendemmia di qualità (l’uva presentava un equilibrio simile a quello del 2002 e del 1989, annate altrettanto buone e generose n.d.r.).
Krug 2006 racconta quindi una storia di generosità, fascino, rotondità ed eleganza, un’annata che ha permesso la creazione di un ottimo Champagne classico dalla palette aromatica generosa e intensa, priva di eccessi, con un finale che lascia sensazioni di grandezza e unicità. “Quando creiamo una miscela per un nuovo Millesimato Krug, vogliamo raccontare la storia di quell’anno, cosa ci ha sorpresi e colpiti. Nel 2006, le tre uve della Champagne vantavano ottima qualità e maturità nella nostra selezione di appezzamenti. Fu l’annata dei Pinot Meunier (20%) di Leuvrigny e Sainte-Gemme eleganti ed equilibrati, dalle note di pera e mela, che apportarono tensione e lunghezza. Gli Chardonnay (35%), maturi e corposi, schiusero un’ampia palette aromatica classica, mentre i Pinot Noir (45%), provenienti per lo più dagli appezzamenti settentrionali e meridionali della Montagne de Reims e da Les Riceys, svelarono una struttura promettente e un elevato potenziale” commenta Eric Lebel, Chef de Caves Maison Krug.
Una grande generosità quella dell’annata 2006, dicevamo, che non passa inosservata alla vista, grazie al colore dorato intenso, al naso, dove rivela note di frutta gialla e secca, mandorle tostate, nocciole, sciroppo d’acero, meringa e liquore al mandarino, e al palato, generoso, intenso, ampio e fresco, con una persistenza aromatica e un finale prolungato che scopre note di torrone, frangipane, pasticcini, tarte tatin e agrumi con una chiusura finale di pompelmo rosa.
Krug 2006 si abbina a ogni tipo di cucina, specialmente con piatti di forte carattere come le Ostriche con tartare di dentice, acqua di mare, daikon marinato e peperoni friggitelli (il peperoncino è, in tutte le sue varianti, l’ingrediente dell’anno per Krug ndr) o il Royale di fagiano al mirto con salsa di ortiche e funghi di Antonio Guida del ristorante Seta di Milano, dove ieri è stata presentata l’annata 2006, contornata da un preciso accompagnamento musicale che ha ulteriormente esaltato l’esperienza gustativa.