Testo di Gualtiero Spotti
Foto di Nicolò Brunelli
Il Sereno Hotel, sin dalla sua apparizione sulle sponde del lago di Como, ha attirato l’attenzione di una clientela raffinata, spesso internazionale, oppure semplicemente metropolitana e desiderosa di allontanarsi per qualche ora da quello che Ernesto Calindri definiva in una celebre pubblicità del secolo scorso “il logorio della vita moderna”.
Un luogo ameno, appartato – nel piccolo borgo di Torno – che si è aggiunto, tra gli ultimi, alla sempre più corposa lista di indirizzi lacustri da segnare sul taccuino non solo per il fascino del luogo, ma anche per una sosta golosa. Fino all’anno scorso il ristorante ospitato all’interno dell’Hotel aveva la firma di Andrea Berton, ma il cuoco era Raffaele Lenzi.
Napoletano classe 1984, con un curriculum rimarchevole (Palazzo Sasso, Armani Milano, Villa Feltrinelli, Villa del Quar, Bulgari Milano, solo per citare alcune delle esperienze maturate sul territorio nazionale) e con il piglio da cuoco manager che bada anche ai conti oltre a mostrare una visione gastronomica capace di mettere in evidenza tuberi, vegetali, radici e fermentazioni, tra gli altri, al servizio di una cucina dall’impronta salutista e dove la stagionalità della materia prima è essenziale.
Lenzi oggi è rimasto al suo posto, al Sereno, mentre Berton non firma più il ristorante, ma non per questa ragione è cambiata la qualità della cucina. Anzi, si può dire che il nuovo corso ha permesso al cuoco partenopeo di spingere con maggior forza verso scelte più personali, ma sempre a stretto contatto con la natura e il mondo vegetale che rimangono il campo d’azione prediletto. La scelta del cliente, una volta seduti al tavolo, passa attraverso tre percorsi e una selezione di piatti alla carta.
E se è facile lasciarsi affascinare dalla classicità italiana reinterpretata nel degustazione chiamato Omaggio alla tradizione (Bigoli alla carbonara in due servizi; Tinca in carpione; Frico con cipolla, spinaci e Montasio) o in quello di Tuberi e Verdure (Corteccia di yucca e centrifugato di erbette; Seitan alla royale, erbe amare e cicerchie), il viaggio più intrigante rimane il Contrasti e Contraddizioni, vera chiave di volta dell’estro di Lenzi, e della sua capacità di osare prendendo in prestito idee e contaminazioni da tutto il Mondo.
Ne sono una riprova i delicati Tortellini di zucca con miso e ruta, dal piglio asiatico, le derive indiane o messicane degli amuse bouche d’apertura, tra una Tortilla di patate, spinaci e cipolla e una Dosa (la frittella indiana) con pollo al curry.
Per poi passare alle insolite dolcezze del Riso riserva San Massimo con garum di polline e albicocche (lo scorso anno veniva confezionato con prugne e porri) e al delizioso Salmerino alpino con miso d’orzo, pollo e merluzzo.
Con la sorpresa finale di un dolce che si chiama English breakfast, dove il sorbetto è al tè e le scrambled eggs sono rappresentate da una panna cotta al bacon con sfera di Vov e pan brioches con confettura di pomodori.
Un impegno che Raffaele Lenzi distribuisce non solo al ristorante Al Lago del Sereno, dove trascorre buon parte dell’anno, ma anche nella vicina Villa Pliniana – utilizzata per eventi o come residenza privata con poco più di una dozzina di appartamenti – e nell’ancor più esclusivo ed esotico resort di Le Sereno a St Barths, dove, nel ristorante Al Mare, propone una cucina italiana a tutto gusto e più facilmente comprensibile dalla clientela vacanziera da spiaggia. Ma questa è un’altra storia…
Al Lago c/o Il Sereno Hotel
Via Torrazza, 10
22020 Torno (CO)
Tel. +39 031 5477800