Testo di Redazione Cook_inc.
The World’s 50 Best Restaurants è tricolore! Il grande evento annuale quest’anno si è svolto nell’Emisfero Australe, a Melbourne e ha visto il trionfo di Daniel Humm e William Guidara dell’Eleven Madison Park di New York.
L’indiscusso successo stelle e strisce, e anche quest’anno un invidiabile successo da parte dei nostri cuochi dello Stivale, che scalano la classifica dei 50 top chefs del mondo. Massimo Bottura dell’Osteria Francesca si classifica al secondo posto (complimenti chef!): un risultato invidiabile che lo vede ancora in cima alla classifica della ristorazione mondiale. Enrico Crippa di Piazza Duomo di Alba, invece, sale alla posizione numero 15 (dal 17 della passata edizione). Gran bel risultato di Le Calandre dei Fratelli Alajmo di Padova, che dalla trentanovesima posizione passano senza colpo ferire al ventinovesimo posto. Infine, ultimo ma non ultimo, la new entry targata Made in Italy: Niko Romito con Casadonna Reale si classifica al quarantatreesimo posto.
E ancora… ecco i numerosi “amici e protagonisti” di Cook_inc. di cui abbiamo tanto raccontato negli ultimi anni. Al numero 4 troviamo il “beautiful meteco” Mauro Colagreco del Mirazur di Mentone. Al numero 5, Virgilio Martinez (accompagnato dalla sua Pìa), eletto anche “Best Restaurant in South America”. Poi, ecco la riscossa dei francesi: Alain Passard dell’Arpège che risale dal diciannovesimo al dodicesimo posto; rientrato dopo un anno di assenza è Alain Ducasse del Plaza Athenée in tredicesima posizione.
Ci spostiamo in Asia con Narisawa, classificatosi diciottesimo. Al ventesimo posto troviamo Enrique Olvera del Pujol. Mentre al ventisettesimo e ventiseiesimo rispettivamente gli inglesi The Ledbury di Brett Grahaam e il The Clove Club di Isaac McHale. La new entry più alta in classifica, invece, è Yannick Alléno con l’Alléno Paris au Pavillon Ledoyen. Ancora un viaggio tra i continenti: in Australia, dove troviamo trentaduesimo Attica di Ben Shewry, e di nuovo in Perù, a Lima, dove si guadagna la trentratreesima posizione Astrid Y Gastòn. Il Septime di Bertrand Grébaut si aggiudica la trentacinquesima posizione vincendo anche il premio “Best Sustainable Restaurant”.
Torniamo nel Nuovo Continente volando a San Francisco con il Saison di Joshua Skenes al trentasettesimo posto e nuovamente nella Grande Mela dove il Cosme di Daniela Soto Ines si posiziona in classifica quarantesimo. A seguire e per concludere l’elenco dei “nostri” nella 50 best: al quarantaduesimo posto, il cileno Boragò di Rodolfo Guzmàn; Dan Hunter con il suo Brae, che gioca in casa; infine, torniamo nella Ville Lumière con Pascal Barbot di L’Astrance al quarantaseiesimo posto.
Il nostro consiglio? Rileggete le loro storie su Cook_inc., naturalmente!