Testo di Gualtiero Spotti
Foto di Stefano Borghesi
Siete dalle parti di Trento e dopo un lauto pranzo volete godervi un caffè come si deve? Certo, per trovarne uno davvero rimarchevole dobbiamo fare qualche chilometro e spostarci nel paese di Zambana Vecchia, che i più addentro alle cose gastronomiche conosceranno per la rinomata produzione di asparagi, ma ne vale davvero la pena. Perché in realtà questo piccolo e grazioso borgo rischia a breve di essere conosciuto più per la presenza di una torrefazione chiamata I Druper che per i gustosi turioni bianchi primaverili. Il curioso nome scelto dai titolari, ed è facilmente intuibile, viene dalla drupa, ovvero il frutto prodotto dalla pianta del caffè, che contiene due semi.
In questo caso I Druper sono una coppia sia nella vita che nel lavoro, formata dalla zambanese Irene Coslop e da Raimondo Morreale, di origini siciliane ma trasferitosi sin da piccolo all’ombra delle montagne trentine. Nel novembre del 2018, Irene, dopo aver lavorato in un consorzio di promozione turistica, è rientrata a casa e ha deciso di recuperare l’antico negozio di famiglia che un tempo funzionava come spaccio locale di generi non solo alimentari, e con Raimondo lo ha fatto diventare una piccola isola di amanti per lo specialty coffee. “A me è sempre piaciuto tutto ciò che è legato all’analisi sensoriale” racconta Irene, “e mi stuzzicava l’idea di una piccola Accademia del caffè dove iniziare a formare le persone per renderle più consapevoli della qualità del caffè”.
Raimondo invece ha dalla sua un’esperienza e un vissuto più intenso e professionale. “Negli anni” ci rivela “ho lavorato anche per grosse torrefazioni e il percorso formativo mi ha portato a diventare giudice nelle competizioni SCA (Specialty Coffee Association) e ad appassionarmi al brewing, la disciplina dei caffè filtrati con diversi metodi di estrazioni, tramite percolazione o infusione. Poi è arrivata l’avventura de I Druper e insieme a Irene abbiamo pensato di tostare autonomamente, di produrre in proprio lavorando sulla qualità e alla fine di commercializzare un nostro caffè, anche con l’idea di fare maggior chiarezza in un mondo dominato dalla confusione, da parte del consumatore finale e di chi lavora nel settore”. L’ingresso nella piccola torrefazione, che ha qualche tavolo esterno, con un angolo di vendita del caffè in confezioni brandizzate e l’ampia strumentazione che passa dalle macchine all’impianto per il filtraggio dell’acqua da utilizzare, rende subito ben chiari la passione e il lavoro svolti in poche stagioni per raggiungere una produzione artigianale che si attesta ormai sui 30mila chili annuali.
Una cifra irrisoria paragonata ai numeri dei grandi player del settore, inutile quasi dirlo, ma che mette in fila valori davvero speciali, come si percepisce bene una volta che il caffè finisce nella tazzina. Sentir parlare Raimondo di umidità, di temperature, di pulizia, della professionalità dei baristi e di aspetti tutt’altro che marginali, fanno ben capire quale sia la differenza tra il prodotto consumato nelle frettolose giornate lavorative da ognuno di noi e le miscele di una torrefazione evoluta come I Druper. “Certo – ci tiene a precisare Raimondo – è un processo molto lungo e complicato, ma ci piace l’idea di poter dare un contributo alla maggior comprensione di un prodotto che amiamo”. Ed è difficile resistere ai monorigine o alle miscele della casa che, oltretutto, diventano punto di partenza di ottimi cappuccini o di cocktails da mixology evoluta. Come nel caso del chicco brasiliano Dona Francisca proveniente dal Minas Gerais con note di miele e pera candita, o del più vellutato rwandese Gahara con sentori citrici e retrogusto speziato. I Druper offrono un’esperienza sensoriale di primissimo livello e una occasione per consumare il caffè con maggior consapevolezza.
I Druper
Via per Zambana Vecchia, 9
Terre d’Adige (Tn)
Tel. 0461.1863574
www.idrupercoffee.com