Testo di Tania Mauri
Foto cortesia di Gaudensius
Con questo spumante Firriato racconta l’ecletticità e la qualità del Nerello Mascarese coltivato sul vulcano.
L’azienda Firriato è stata tra i primi grandi brand siciliani ad arrivare sull’Etna e a riconoscerne il potenziale. Tutto ha inizio nel 1978 nell’agro di Trapani quando Salvatore Di Gaetano e sua moglie Vinzia hanno cominciato l’attività che oggi abbraccia la montagna dell’Etna e il mare di Favignana nell’arcipelago delle Egadi. Firriato ha da sempre ricercato e voluto sviluppare una filosofia produttiva d’eccellenza enologica e di valorizzazione del territorio, un territorio, quello della Sicilia, ricca di vitigni autoctoni come i rossi nero d’Avola, perricone e nerello mascalese, i bianchi zibibbo, grillo e catarratto.
Terroir e identità quindi riconosciuti anche all’estero, come confermano i numeri per cui più della metà della sua produzione è esportato con successo. Ma torniamo ai vigneti de “a Muntagna”, una viticultura eroica, peculiare, dal grande valore enologico e produttivo, con una reputazione di rappresentare, nel mondo, la Sicilia del vino di qualità. Firriato ha i suoi vigneti nel territorio di Castiglione di Sicilia, sul versante Nord Est dell’Etna, in un contesto agricolo dove la vite si è naturalmente adattata a condizioni pedoclimatiche uniche e irripetibili. Il vigneto è quello della tradizione: nerello mascalese, nerello cappuccio carricante, i vitigni principe del vulcano. Le vigne sono in regime di agricoltura biologica certificata e, essendo profondamente sostenitrice della sostenibilità ambientale, è, dal 2019, la prima azienda di vino di qualità certificata Carbon Neutral.
La cantina e il Wine Resort si trovano alle falde dell’Etna, immerso all’interno della riserva naturale del Parco dell’Etna, a circa 600 metri sul livello del mare, incastonate tra i vigneti di nerello mascalese, nerello cappuccio, carricante e catarratto. Qui a Cavanera Etnea i lavoratori svolgevano le loro attività produttive vivendo in comunità, in complessi abitativi fatti di austere case padronali con la presenza di frugali ricoveri per gli animali e strutture con palmenti per la trasformazione delle uve che, da sempre, testimoniano la coltivazione della vite sulle pendici del Vulcano.
Nel 2009, Firriato ha recuperato uno di questi complessi abitativi tipici dell’Etna, con annesso un antico palmento, risalente al 1700, con il sistema di torchiatura in legno, le vasche di contenimento, ricavando dal suo restauro una piccola, ma moderna cantina di vinificazione per la lavorazione delle uve che sono coltivate nei vigneti circostanti. La struttura eco-compatibile della cantina di Cavanera Etnea è stata incastonata all’interno di una colata lavica che si è innestata nel suolo vulcanico per decine di metri di profondità così da garantire l’ambiente ottimale per la fermentazione in bottiglia di Gaudensius, il metodo classico di Firriato.
“L’attuale produzione di Firriato dell’Etna si attesta sulle 80.000 bottiglie e attualmente ne abbiamo in affinamento circa mezzo milione di diversa annata. Noi siamo partiti da Contrada Verzella, che è una delle zone più particolari e complesse e da lì abbiamo iniziato a produrre il Blanc de Noir con diversi terrazzamenti tra i 650 e 780 metri che si sviluppano su circa 11 ettari, un suolo con sabbia a grana fine del vulcano ellittico e vigneti che hanno un’età media di 70 anni. Da lì abbiamo iniziato a selezionare altri terreni circostanti” ci racconta Federico Lombardo di Monte Iato, direttore di Firriato. “Firriato è stata tra le prime a portare la spumantizzazione sull’Etna selezionando vigneti di grande vigore e dove i grappoli sono totalmente coperti per rallentare la fermentazione”.
L’eleganza dei vini dell’Etna è interpretata da Gaudensius che rappresenta, con le sue quattro etichette, un territorio unico e cangiante. Durante la presentazione a Roma i quattro spumanti sono stati affiancati ai piatti di Ciro Scamardella del ristorante “Pipero” una stella Michelin, che hanno saputo esaltarne gli aromi. Gaudensius Pas Dosè di Nerello Mascalesenasce durante un’annata strepitosa, quella del 2018, vendemmiato a settembre, vinificato con la pressatura soffice di uve intere e fermentazione a temperatura controllata e rifermentazione in bottiglia secondo il “metodo classico” dove rimane sui lieviti per 48 mesi. Un vino di grande struttura che mantiene insieme alla sua acidità. I sentori sono quelli del nerello mascalese, quasi mediterranei, complesso e armonico con ricordi di fiori bianchi e ricco di note di frutta secca e pane tostato, dal sapore sapido e fresco, il perlage è cremoso, con finale lungo e astringente perfetto per aperitivi e fritti come il Tempura di cernia bianca Sud Orientale, una contaminazione Italia Giappone fatta con ingredienti tutti italiani, a parte lo zenzero.
Gaudensius Blanc de Noir è un Etna Doc molto particolare, 100% nerello mascalese, ed è il primo vino che hanno iniziato a produrre (la prima annata è del 2009). Oggi è prodotto in tre Contrade differenti – Contrada Verzella, Contrada Imbischi, Contrada Feudo – viene affinato in bottiglia per circa 32 mesi sui lieviti con frequenti coup de poignèe per favorire la complessità olfattiva. Con questo vino si è cercato di mantenere la verticalità sul vitigno. Di colore giallo paglierino tenue tendente all’oro luminoso, ha sentori di frutta con note delicate di agrumi di Sicilia, brioche, nocciola, anice e minerali. Di lunga persistenza sapida con bella chiusura di ribes e mandorla, si accompagna alla carne cruda, come la Zolla dove sembra di mangiare carne alla brace cruda perché viene condita con il grasso del manzo che viene asciugato in padella che diventa un olio e tira fuori tutti gli aromi della carne.
Gaudensius Blanc de Blancs è uno spumante metodo classico nato dalla vinificazione di uve carricante 100%. Un vitigno antichissimo, a bacca bianca da sempre coltivato sull’Etna, apportando grandi componenti di freschezza e mineralità che risaltano nel calice con un’ampia sapidità e innata eleganza, impreziosendo il palato con un fine perlage. Al naso è fresco, elegante e complesso con note di frutti bianchi, fiori d’acacia, nocciola e miele esaltate da ottime note minerali. È caratterizzato da un’eccezionale permanenza al palato e da una buona persistenza aromatica, perfetto con un Risotto burro e alici, con tre tipi di alici in tre diverse consistenze e un riso al burro francese che viene leggermente sciolto con un whisky torbato.
Gaudensius Etna Rosé è un metodo classico d’autore per l’unicità distintiva portata in dote da una raccolta selezionata di uve nerello mascalese in vinificazione rosato il cui colore è dato solo in pressa, una pressatura più spinta, operata nella Tenuta di Cavanera sull’Etna, in contrada Verzella. Di colore rosa cipria, affina sui lieviti per 24 mesi, ha fragranze di piccoli frutti rossi e lamponi che al palato imprimono sensazioni fresche, acide e persistenti, carezzevoli come il perlage delicato e sottile. Dal sapore complesso, di buona struttura, di lunga persistenza che accompagna qualsiasi piatto.
Gaudensius
Firriato Distribuzione: Via Trapani 4
91027 Paceco (TP)
www.firriato.it/vini-etna/spumanti