Testo di Luca Sessa
Foto di Friccico
Il potere di ogni dialetto è nella capacità di sintesi, nel riuscire spesso a esprimere un’intera gamma di emozioni e sensazioni con una sola parola. Accade, ad esempio, con il termine romanesco friccico, che in maniera aulica potrebbe essere definito come una “leggera scossa che pervade l’animo nei momenti di particolare emozione” e che in modo più diretto descrive quel brivido può che cogliere ognuno di noi quando proviamo sensazioni positive. Una parola molto caratteristica ed efficace, che associata a un contesto gastronomico risulta anche divertente: immaginare un brivido di piacere provocato dall’assaggio di un piatto è una cosa che ci piacerebbe sempre provare a tavola! Scoprire quindi una nuova insegna nella zona dei Colli Portuensi a Roma che ha scelto di chiamarsi Friccico non poteva che catturare la nostra attenzione.
Friccico è l’avventura ristorativa di tre amici e soci, un format ideato e studiato con grande cura da Simone La Rocca e Serena Moretti partendo dalla voglia di questi ultimi di dar vita a un luogo che potesse dar forma alla loro idea di socialità legata alla gastronomia e al gusto. Simone (in cucina) e Serena (in sala), coppia anche nella vita, animano uno spazio d’ispirazione parigina che punta su scelte stilistiche che contribuiscono a creare un ambiente caldo e accogliente. Il bistrot, aperto da circa due anni, ha dovuto naturalmente affrontare un primo, lungo, periodo turbolento a causa dell’emergenza sanitaria, e solo da pochi mesi può contare su di una continuità lavorativa fondamentale per consentire a Simone e Serena di far conoscere il loro locale ma soprattutto di poter avere la necessaria solidità economica. “Il primo anno è stato davvero difficile: abbiamo fatto un investimento importante e non poter lavorare ha portato grande preoccupazione. La decisione di non snaturare il nostro progetto, di attendere, e di proporre appena possibile la nostra idea di sala e cucina ci sta finalmente premiando” dichiara Serena, che di Friccico ha curato ogni dettaglio del concept, dal menu alla mise en place, passando naturalmente per il lavoro di strutturazione della carta dei vini.
Il locale è ora divenuto il punto di riferimento per molti ristoratori di zona, che nel giorno di riposo scelgono Friccico per scoprire il menu ideato da Simone La Rocca, che può contare su una decennale esperienza in cucina e che nel corso del tempo ha perfezionato la tecnica per supportare un processo creativo che parte sempre dalla fondamentale fase di studio. Da Friccico la protagonista è la cacciagione, declinata in forme e consistenze di grande impatto, grazie alla profonda conoscenza di Simone. “Ho un papà cacciatore e quindi da subito ho acquisito dimestichezza con volatili e animali da cortile. Il loro sapore è alla base della mia memoria gustativa, e qui cerco di dar forma alla mia filosofia di cucina che unisce preparazioni e ricette classiche implementandole con un tocco personale, moderno, originale” ci confida Simone.
Da Friccico si può infatti gustare una cucina concreta, legata alla tradizione nei sapori, che nasce dalla spesa quotidiana e dalle primizie delle piccole aziende agricole del territorio (“siamo quotidianamente in contatto con artigiani e piccoli fornitori per lavorare sempre con materie prime fresche”), dalla qualità delle verdure appena raccolte e delle carni. Questo approccio ha dato vita a un menu in continua evoluzione, con una frequente rotazione di nuovi piatti, tutti legati da un fondamentale filo conduttore, quello rappresentato dalle lunghe cotture e dal fuoco vivo. La griglia a vista diviene quindi cruciale per rendere identitario il menu, non solo grazie alle cotture ma anche alla ‘rifinitura’ di molti piatti. La proposta di Friccico comprende antipasti, tartare, primi (anche della tradizione), secondi e dessert e spazia tra le tante varietà di carne senza dimenticare salumi, formaggi e verdure di stagione.
Per soddisfare la nostra curiosità decidiamo di provare più piatti da dividere tra i commensali, partendo da tre antipasti. Prima la Carne salada fatta in casa con stracciatella, proposta di buona fattura che si fa apprezzare per il contrasto tra sapidità e freschezza; quindi l’Insalata russa con tonno di coniglio e tuiles di patate con una fondamentale nota acida che rinnova il piacere dell’assaggio a ogni boccone; infine il Foie gras maison con composta di pere e cipolla, davvero goloso per consistenza e intensità di sapore. L’obbligato assaggio della pasta ci fa propendere per i Pici al ragù d’anatra dal gusto diretto ma mai invadente, ma è con i secondi che Simone probabilmente esprime nel modo migliore la sua idea di cucina. Il Petto d’anatra alla brace, caramella croccante ripiena di coscia è un piatto riuscito per la perfetta cottura della carne, gustosa e succulenta. Il Rollè di coniglio, crema di patate e funghi fritti, è il miglior assaggio della serata: la forza gustativa del coniglio è perfettamente equilibrata dalla crema, e il morso croccante dei funghi in pastella diverte e ci fa provare un friccico!
La chiusura del percorso salato non può che essere affidata alla Lievre à la royale, piatto di cui Simone è (giustamente) orgoglioso e che è già divenuto il manifesto gastronomico del locale. Il dessert nella sua semplicità conferma quanto di buono provato in precedenza: la Pesca melba arricchita dal gelato e dalla frutta secca in granella porta al palato una freschezza corroborante per il piacere del nostro palato.
Friccico – Mangia e Bevi
Viale dei Colli Portuensi 169
00151 – Roma
Tel.: +39 06 95213511
https://www.friccicomangiaebevi.it/