Testo di Luca Martinelli
Foto cortesia di Emilia Sur Lì
Lunedì 20 giugno quattro vignaioli emiliani, Denise Ferretti, Gianluca Bergianti, Massimiliano Croci e Andrea Della Casa, sono entrati con una cassetta di verdure nei locali dell’emporio solidale Dora di Reggio Emilia. Dora – che ha sede presso la Stazione Reggio Santo Stefano, nel quartiere Gardenia – è un minimarket speciale: la merce è gratuita e i commessi sono volontari; le persone in difficoltà (65 famiglie scelte in accordo con i Servizi sociali del Comune di Reggio Emilia) possono fare la spesa gratis e accedere a corsi di formazione e orientamento al lavoro, al credito e al consumo, per uscire dalla crisi e rimettersi in piedi.
Il progetto è coordinato da DarVoce, sede territoriale del Centro servizi volontariato Emilia, come ha spiegato Cecile Derny ai vignaioli. I quattro erano a Reggio a rappresentare i 25 soci dell’associazione di promozione sociale Emilia Sur lì, nata nel 2016 per valorizzare la tradizione emiliana del vino rifermentato in bottiglia, per spiegare come questo metodo – che è figlio del territorio – garantisca la produzione di vini che possono avere una importante evoluzione in bottiglia, a differenza dei vini frizzanti fermentati in autoclave, per arrivare a far conoscere a un pubblico ampio cosa c’è dietro a una bottiglia di vino naturale rifermentato in bottiglia.
L’associazione Emilia Sur Lì, infatti, non è aperta a tutti, ma solo ai vignaioli, cioè a coloro che seguono all’interno di un’azienda tutto il processo produttivo, spesso fino alla distribuzione e ad aziende a conduzione biologica o biodinamica, che in cantina sviluppano le fermentazioni usando solo lieviti indigeni e i mosti delle proprie uve, senza filtrazioni né chiarificazioni del vino. I soci produttori sono nelle province di Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Dalle loro cantine escono ovviamente tante versione di Lambrusco (Grasparossa, Maestri, Salamino) ma anche Malvasia di Candia Aromatica, Trebbiano, Spergola, Pignoletto, Barbera, Gutturnio, Ortrugo, tutti i vitigni del territorio.
Dal 2016 Emilia Sur lì organizza ogni 2 giugno una festa, una giornata per raccontarsi e presentare le nuove annate, appuntamento che ha sempre visto i vignaioli impegnati ai banchi d’assaggio e in laboratori di degustazione. Nonostante l’emergenza, anche nel 2020 l’associazione ha scelto di mantenere la tradizione, modificandone però la modalità di svolgimento. La festa si è tenuta sulla pagina Facebook dell’associazione e sullo shop online di Decanto. Il social network ha ospitato dal 2 giugno una serie di incontri e degustazioni, interviste doppie ai produttori di Emilia Sur Lì curate da Matteo Pessina, sommelier e docente Alma. Hanno partecipato, tra gli altri, anche alcuni dei pionieri del vino naturale in Emilia, come Vittorio Graziano (con Gianluca Bergianti) e Camillo Donati (con Massimiliano Croci). Nel frattempo, sullo shop online di Decanto erano in vendita i vini naturali emiliani rifermentati in bottiglia. 42 etichette a raccontare il lavoro di 17 tra i vignaioli di Emilia Sur Lì.
In dieci giorni, sono state ben 848 le bottiglie acquistate: meno del 30 per cento degli acquisti sono andati in Emilia, quasi tutte le bottiglie sono state spedite in tutta Italia, anche in Puglia e in Sicilia. Un segnale: il lavoro di Emilia Sur lì ha già contribuito a trasformare la “percezione del Lambrusco”.
Chi ha comprato online una delle etichette di Emilia Sur Lí non ha semplicemente fatto scorta di bolle per l’estate: sapeva di prender parte a un’iniziativa solidale, ideata dai vignaioli in collaborazione con Decanto e presentata sullo shop. Per ogni bottiglia venduta, un euro sarebbe stato donato alla cooperativa agricola La Collina, una realtà reggiana che fa parte della storia dell’agricoltura biologica e biodinamica. Grazie a questo contributo La Collina consegnerà cassette di ortaggi naturali all’emporio solidale, ed è per questo che il 20 luglio i vignaioli erano a Reggio Emilia.
“Quella che abbiamo voluto realizzare è una forma di solidarietà concreta, che risponde alla crisi economica, anche a quella legata all’emergenza Coronavirus, ma non dimentica quella ecologica, da sempre al centro del nostro lavoro in vigna e in cantina”, racconta Gianluca Bergianti, vignaiolo a Carpi (MO) e dal 2020 presidente dell’associazione Emilia Sur Lì. “La risposta del pubblico è stata importante: alla fine il contributo che abbiamo raccolto è stato di 848 euro. Sono circa 400 chili di ortaggi e verdure. Ringraziamo Decanto per la preziosa collaborazione, che ci ha permesso di portare le nostre bolle in tutta Italia. Il nostro obiettivo primario, del resto, è ridare dignità al vino del nostro territorio”. Mercoledì 22 luglio l’associazione s’è riunita. E dopo la visita nei locali di Dora, impressionati dalla ricchezza del progetto, i vignaioli hanno deciso di continuare a sostenere l’emporio solidale. Le modalità verranno decise dopo la prossima vendemmia.