Testo di Gualtiero Spotti
Foto cortesia di Dahilia
La moda dei ristoranti che propongono un mix di cucina stagionale e vini naturali è di questi tempi quasi inarrestabile. Si percepisce ancora di più nelle piazze dinamiche dove la clientela, soprattutto quella giovane, ha acquisito e fatto proprio un modo nuovo di concepire l’alimentazione, ma al tempo stesso di vivere anche le serate e il proprio tempo libero in forma di convivialità, in maniera sicuramente meno formale. E uno dei luoghi che più di altri ha saputo mettere in mostra questo trend già consolidato è sicuramente Lisbona.
Nelle ultime stagioni ha ampiamente dimostrato di essere una delle destinazioni più dinamiche in Europa quando si tratta di gastronomia e di divertimento a tutto tondo. Trascorrere alcuni giorni nella capitale lusitana diventa quasi sempre un tourbillon di occasioni che vedono nuove aperture tra bar e ristoranti, con concept spesso divertenti e tutt’altro che improvvisati. Uno degli ultimi place to be cui prestare attenzione è sicuramente Dahlia, un piccolo ristorante inaugurato poco più di due mesi fa in una delle zone notturne più calde della città, quella a ridosso del Mercado da Ribeira e la stazione dei treni Cais do Sodrè.
La novità più originale se vogliamo qui è la presenza di un vero e proprio angolo deejay con vinili a disposizione per una serata all’insegna della musica perlopiù soul o funky, un po’ alla maniera dei listening bar di origine nipponica, ma lo stile impresso dai tre proprietari Hamish Seears, Tiago Oudman e Harrison Juliano, di concerto con il gestore Adam Purnell, arrivato da Berlino, è fatto di piacevoli commistioni che vanno dalla cucina alla musica passando per la cantina.
Ai fornelli non a caso è arrivato il funambolico Vitor Oliveira (già al Damas di Lisbona) che, insieme all’altro cuoco Gabriel Rivera, propone una cucina a compartir, dove la condivisione passa prima dalla scelta dei produttori locali e dalla freschezza a portata di mano del vicino mercato per arrivare nel piatto tra Cavolfiori caramellati, chimichurri, tahini, calamari fritti con salsa aioli, il Pollo alla moda persiana con una salsa speziata al sesamo e diverse opzioni vegane che si trasformano al tavolo in preparazioni divertenti dove figurano di volta in volta cetrioli, barbabietole, olio di semi di zucca o mele verdi sottaceto, in una lista quasi infinita di possibilità.
L’impronta è decisamente mediorientale, un po’ da meze turco, con gusti decisi e solleticazioni continue al palato, in un ambiente aperto solo per la cena con una quarantina di coperti buona parte dei quali si trovano distribuiti sulla via principale.
Come si diceva, da Dahlia si bevono solo vini naturali spesso pescati nell’ormai ampia selezione di etichette portoghesi, vedi i pet nat Mal Acabado e Tubarac (ma all’occorrenza spuntano anche bottiglie francesi, spagnoli e perfino neozelandesi), e per chi ama i cocktail il simpatico mixologist Rony Hernandez può sempre stupirvi con un Mezcal Negroni o un Hibiscus Fizz. Un indirizzo ideale per una serata che individua perfettamente lo spirito trasversale di Lisbona, anche a tavola, ma che può continuare anche dopo cena sulle note di DJ Trus’Me alla consolle.
Dahlia
Travessa do Carvalho, 13
1200-097 Lisbona
Tel: +351 967 950 102
www.dahlialisboa.com