Intervista di Ilaria Mazzarella
Illustrazione di Gianluca Biscalchin
#chefquarantine è una rubrica pensata per regalare ai nostri lettori una pausa piacevole dalle brutte notizie che purtroppo ci coinvolgono da settimane. Abbiamo intervistato alcuni papà-e-mamme chef focalizzandoci sul lato positivo del loro nuovo, straordinario, quotidiano: il tempo recuperato con la famiglia, in particolare con i figli.
Riccardo Di Giacinto (All’Oro) con Eivissa, 4 anni
Come stai vivendo questo momento storico tra le mura di casa?
Cercando di distrarmi per nascondere l’inquietudine, sentimento comune a tanti colleghi con cui condividiamo l’insicurezza sul futuro. Io e Ramona (Anello, moglie e comproprietaria, ndr) sono 15 anni che lavoriamo assieme, stiamo a stretto contatto dalla mattina alla sera, penso a tante coppie non abituate che rischiano anche di separarsi. Il lato positivo è quello di vivere nostra figlia il più possibile: la giornata è ormai cadenzata dai ritmi per le esigenze di Eivissa. Appuntamento obbligatorio della mattina appena svegli, per esempio, è l’organizzazione del campionato di salti sul lettone. Di giorno facciamo mille attività assieme e la sera ci vuole la ruspa per mettere a posto tutti i giocattoli sparsi in salone!
È cambiato il rapporto con la tua casa ora che la stai vivendo più intensamente?
Stiamo sfruttando la nostra casa a pieno regime. Sono due settimane che cuciniamo sia pranzo che cena a casa, come mai era successo forse. In genere la cucina veniva utilizzata giusto un paio di volte a settimana, attorno a mezzanotte, se riuscivo a staccare prima dal ristorante. Messa a letto la bimba, mia moglie mi aspettava sveglia e preparavo uno spuntino serale, una sorta di cena.
Anche il rapporto di coppia ha subìto un cambiamento drastico: come avete riprogrammato la gestione del ménage familiare ora che siete presenti entrambi?
Io e Ramona siamo piuttosto organizzati, anche se ora che non possiamo avvalerci del supporto della signora delle pulizie, a casa c’è più da fare e noi ci dividiamo: magari mentre lei mette su la lavatrice, io impasto le uova con Eivissa. Questo anche perché cerchiamo di tenerla impegnata per far sì che passi meno tempo possibile con l’IPad o davanti ai cartoni. Posso assicurarti che in tutto questo tempo non mi annoio: pensa che mi sono messo addirittura a cucire, tra l’altro con dei risultati piuttosto discreti. Quasi quasi cambio il nome del ristorante: non più All’ORO, ma All’ORLO!
Come sei riuscito a spiegare cosa sta accadendo a tuo figlio/i tuoi figli?
Eivissa ha recepito così bene che bisogna lavarsi le mani che quando saluta il nonno in videochat gli manda un bacio col gomito anziché con la mano! La mamma ha provato a spiegarglielo, disegnando un mostriciattolo piccolo, e dicendole che si vede solo al microscopio. Le abbiamo detto che al momento gira un’influenza particolare e che dobbiamo fare attenzione a non ammalarci, stando a casa e sperando che passi presto. Cerchiamo di non farle sentire la mancanza della sua routine quotidiana: ci aiutiamo con videochiamate con i nonni e le maestre. Ma gli appuntamenti più divertenti sono i concerti due volte a settimana con i suoi amichetti in cui a turno ognuno canta e balla una canzone. Mi ha fatto molta tenerezza quando ci ha chiesto: “Ma quando finirà questo coronavirus, io potrò tornare a fare quello che facevo prima?”
Come condividi con lui/loro il tempo, cosa vi piace fare assieme?
Oltre al campionato di salti, attività quotidiana inderogabile, giochiamo con pupazzi e Barbie oppure ci piace disegnare, pitturare, fare lavoretti, creare collane e bracciali. Ovviamente vanno per la maggiore tutte le attività che prevedono un impasto e sporcarsi le mani. Ramona, che se la cava molto bene in cucina specie con i dolci, si sta dedicando a trascrivere su carta le sue ricette perché restino alla bimba “le ricette della mamma”. Hanno preparato in casa lo Slime (noi lo chiamavamo Skifidol parecchi anni fa, NDR) con questa ricetta: bicarbonato, liquido delle lenti a contatto e colla glitterata. Ma forse la cosa più buffa che ho fatto con mia figlia è stato truccarla, ecco questa mi mancava proprio!
Cosa ti sei reso conto ti è mancato più di tutto di lui/loro?
Per la routine di noi cuochi e ristoratori, certamente è il viversi la quotidianità ciò che manca più di tutto. Rientro in genere dal lavoro la sera alle 2 di notte, ma la mattina sempre alle 7 mi sveglio. Accompagniamo la bimba all’asilo, alle 9 siamo già al ristorante, poi la riprendiamo alle 4. Prima di tornare al lavoro cerco di stare più tempo possibile con lei, ma non sempre si riesce. E ripensando proprio a questi ritmi che rivaluto tutto il tempo che stiamo passando adesso insieme, il regalo più bello e forse l’unico lato positivo di questo periodo “bizzarro”.
Ti è capitato durante questo tempo a casa di scoprire qualcosa che non conoscevi o di riscoprire cose che avevi dimenticato?
Ho scoperto un sacco di cose, ad esempio rivedo in lei tanti aspetti caratteriali miei e di Ramona: Eivissa è molto testarda e determinata. È anche molto creativa, ma ciò che è più importante è che è una bambina serena.
Qual è la prima cosa che farai quando la situazione sarà rientrata?
Non vedo l’ora di organizzare una bella cena con gli amici cari, di quelli con cui fare un po’ di sano casino o un pranzo con mamma e i miei suoceri. Mi mancano molto i ragazzi del ristorante, con quelli che lavorano da tempo con noi condividiamo una bella amicizia. E poi sicuramente portare Eivissa sull’altalena.
C’è qualche abitudine della tua vita familiare che, dopo questo evento, ti sei ripromesso di mantenere?
Credo che qualcosa cambierà necessariamente. Purtroppo pratichiamo professioni che sacrificano molto del nostro tempo libero, in termini fisici e di impegno mentale. Voglio ripromettermi di mettere come priorità noi stessi e meno il lavoro. Quello che sta succedendo fa riflettere sul fatto che l’impegno ripaga del sacrificio, ma cosa resta se un evento di questa portata in un attimo riesce a smontare il 90% di ciò che hai costruito con il tempo che hai sottratto a tua figlia?