Intervista di Ilaria Mazzarella
Illustrazione di Gianluca Biscalchin
#chefquarantine è una rubrica pensata per regalare ai nostri lettori una pausa piacevole dalle brutte notizie che purtroppo ci coinvolgono da settimane. Abbiamo intervistato alcuni papà-e-mamme chef focalizzandoci sul lato positivo del loro nuovo, straordinario, quotidiano: il tempo recuperato con la famiglia, in particolare con i figli.
LUCIANO MONOSILIO (Luciano – Cucina Italiana) con Tommaso, 8 mesi
Come stai vivendo questo momento storico tra le mura di casa?
Sto cercando di essere sereno e mantenere la massima tranquillità. Prima appena sveglio la mattina ero subito assorbito dalle responsabilità al lavoro, dai piatti nuovi, dai ragazzi del ristorante, dei nuovi investimenti. Oggi il primo pensiero è il menu giornaliero di Tommaso.
È cambiato il rapporto con la tua casa ora che la stai vivendo quotidianamente?
Il trasferimento in questa nuova casa non è stato molto rilevante un anno fa. Conoscevo solo la distanza tra il letto e l’armadio, il box della doccia e il metro quadrato tra la televisione e il divano. Non c’ero mai. Solo ora che la vivo quotidianamente riesco ad apprezzare quanto sia grande, confortevole, luminosa.
Anche il rapporto di coppia ha subìto un cambiamento drastico: come avete riprogrammato la gestione del ménage familiare ora che siete presenti entrambi?
Come era prevedibile io pulisco e cucino, mentre la mia compagna va a fare la spesa. A lei piace comprare quello che vuole, non ha più la preoccupazione che dovrà cucinarlo lei: mi riempie il frigorifero e si mette seduta a tavola. Bello così, no? Prima la gestione di Tommaso era prerogativa solo sua, adesso ci alterniamo per preparare pappe e cambiare pannolini. C’è solo una cosa che evito: metterlo a letto la sera. Non perché non mi piaccia, intendiamoci. Anzi le volte che me ne sono occupato io, ha funzionato alla grande. Tommaso si addormentava beato. E io appresso a lui. Erano le 8 di sera.
Come sei riuscito a spiegare cosa sta accadendo a tuo figlio?
Tommaso ha 8 mesi e ancora vede solo le cose belle, per fortuna. Dal suo punto di vista forse ha un po’ di malinconia del passeggino, delle coccole dei nonni. Ma è sempre felice ora che ci sono mamma e papà a casa tutto il tempo.
Come condividi con lui il tempo, cosa vi piace fare assieme?
Il nostro momento preferito è il bagnetto, giocare con l’acqua e le paperelle diverte e rilassa entrambi. Passiamo ore sdraiati sul tappeto a giocare, cantare, provare a fare i primi passi.
Cosa ti sei reso conto ti è mancato più di tutto di lui?
I suoi sorrisoni. Mi sono reso conto che forse ho perso anche tutti i suoi progressi quotidiani, che a questa età sono moltissimi. Ora che me li sto vivendo ogni giorno non so come potrò farne a meno dopo.
Ti è capitato durante questo tempo a casa di scoprire qualcosa che non conoscevi o di riscoprire cose che avevi dimenticato?
Ho la mente sgombra e predisposta a risolvere i piccoli problemi di casa. Cambiare lampadine, innaffiare le piante. Mi è mancata questa tranquillità, di dialogare con la mia compagna, poter parlare senza il telefono che squilla in continuazione, senza lo stress del lavoro che incombe anche il giorno di riposo. Ho riscoperto il piacere dei ritmi blandi, del caffè seduto la mattina, del bicchiere di vino a cena, dell’improvvisare una cena con poche cose in frigo. Per uno che non è nemmeno abituato a mangiare seduto, che pilucca pane mentre controlla sala e cucina, non è affatto banale.
Qual è la prima cosa che farai quando la situazione sarà rientrata?
Non vedo l’ora di portare Tommaso al mare. Vorrei recuperare la libertà di fare una passeggiata, un pranzo fuori, di abbracciare un amico. E sicuramente un giro in moto, di quelli senza destinazione, senza orari. Insomma, senza autodichiarazione!
C’è qualche abitudine della tua vita familiare che, dopo questo evento, ti sei ripromesso di mantenere?
Mi sono ripromesso di prendermi una mezz’ora la mattina, per consumare almeno un pasto in famiglia: la colazione. Che poi ora che l’ho dichiarato gli ho conferito ufficialità. Speriamo di riuscire a mantenerlo!