Intervista di Ilaria Mazzarella
Illustrazione di Gianluca Biscalchin
#chefquarantine è una rubrica pensata per regalare ai nostri lettori una pausa piacevole dalle brutte notizie che purtroppo ci coinvolgono da settimane. Abbiamo intervistato alcuni papà-e-mamme chef focalizzandoci sul lato positivo del loro nuovo, straordinario, quotidiano: il tempo recuperato con la famiglia, in particolare con i figli.
Ana Roš (Hiša Franko) con Svit (17 anni) ed Eva Clara(15 anni)
Come stai vivendo questo momento storico tra le mura di casa?
Stiamo cercando di avere il morale alto, nonostante il lockdown, non mi sono fermata un attimo! I ragazzi del team del ristorante (quasi tutti internazionali) sono rimasti bloccati qui. Siamo diventati una grande famiglia in self isolation dal mondo esterno. Stiamo sviluppando una piccola linea per fare delivery di “package Hiša Franko” in Slovenia: la mattina facciamo foraging e con ciò che troviamo in abbondanza in natura prepariamo prodotti come Pringle con erba cipollina selvatica o cracker a base di ortiche. Stiamo cercando di mettere in piedi una produzione a base di latticini per provare ad aumentare il consumo del latte della zona. Purtroppo gli allevatori non riescono a vendere latte fresco come prima, di questi tempi in molti preferiscono comprare il latte a lunga scadenza. Ci occupiamo anche di pane, poiché in giro non si trova più lievito e cerchiamo di rifornire le panetterie dei dintorni. Fare delivery in zone non urbane – per noi che siamo in campagna – mi faceva notare anche il mio amico Riccardo Camanini, è un’idea molto originale. Stiamo lavorando anche sul gelato d’alta quota.
È cambiato il rapporto con la tua casa ora che la stai vivendo più intensamente?
Con i miei figli stiamo imparando a vivere in questa famiglia allargata (con il team del ristorante rimasto bloccato a Kobarid, Slovenia, ndr). Mi sto godendo l’atmosfera familiare, ma c’è da dire che, nonostante i numerosi impegni, ho sempre cercato di trovare lo spazio per godermela. Ma soprattutto sto cercando di mantenere le abitudini a cui eravamo soliti perché i miei figli risentano il meno possibile dei cambiamenti. La mattina, mentre Eva Clara e Svit seguono le lezioni online, lavoro assieme ai ragazzi in cucina. Alle 2 si pranza tutti assieme e poi i miei figli fanno allenamento di atletica leggera da soli. Siamo più fortunati rispetto a chi vive in città: abbiamo qualche regola meno rigida, possiamo fare passeggiate immersi nella natura. Ma è normale: qui siamo solo mille persone e abbiamo più spazio a disposizione. Non credo che riuscirei a vedere tv e leggere libri tutto il giorno! Cerco di trasferire questa determinazione ai miei figli perché non si impigriscano e rispettino gli orari come sempre. Cerchiamo di vederla come una piccola vacanza, ma se non mantengono un po’ di disciplina, orari e regole dopo rischiamo di crollare. Ma forse non era quello che volevi sentirti dire… (ride, ndr).
Anche il rapporto di coppia ha subìto un cambiamento drastico: come avete riprogrammato la gestione del ménage familiare ora che siete presenti entrambi?
I miei figli sono grandi, non è cambiato granché per noi, forse più per loro: prima ero io a portarli a fare atletica. Ma anche loro si prodigano per venirci incontro. Ieri, per esempio, ero così stanca che ho chiesto aiuto a mio figlio. “Svit prepara il tavolo, per favore. Puoi anche scendere e scaricare la macchina?” Non è la prima volta che gli chiedo di aiutarmi ovviamente, ma questa volta lo ha fatto senza lamentarsi.
Come sei riuscito a spiegare cosa sta accadendo a tuo figlio/i tuoi figli?
Ho detto a mio figlio Svit: sai che questa situazione può andare avanti ancora altre due o tre settimane, non sappiamo. È difficile per te? Ti senti in prigione? E mi ha dato una risposta inaspettata. Ha detto “mamma, stai tranquilla, va tutto bene”. Poi ho visto quanto riescono a mantenere le loro cose, anche se non hanno la possibilità di incontrarsi, se la sanno cavare sostituendo temporaneamente le loro abitudini con il mondo virtuale. Svit, ma posso anche aprire un ristorante virtuale? “Certo, mamma”.
Come condividi con lui/loro il tempo, cosa vi piace fare assieme?
Ci piace rilassarci a tavola, il momento più bello perché siamo tutti assieme senza distrazioni di telefoni o musica a goderci l’un l’altro in compagnia di una bottiglia di vino. Ci godiamo anche delle passeggiate immersi nella natura, ci regala energia osservare le meraviglie che ci circondano parlando solo di cose belle.
Cosa ti sei reso conto ti è mancato più di tutto di lui/loro?
Essere mamma e chef è difficile. Quando sei in cucina, lasci i figli senza la mamma. Quando sei con loro, si lamentano che non sei al ristorante. I bimbi ho sempre cercato di viverli tanto, anche sacrificando qualche volta il lavoro pur di stare con loro. Sono stata davvero felice quando la preside della loro scuola mi ha detto: “Mi aspettavo che i tuoi figli fossero diversi dagli altri per via del tuo lavoro, invece sono felici ed educati. Complimenti”. Quello che voglio dire è che forse non serve passare tutto il tempo con loro, anche i bambini hanno bisogno dei loro spazi, l’importante è passare tempo di qualità.
Ti è capitato durante questo tempo a casa di scoprire qualcosa che non conoscevi o di riscoprire cose che avevi dimenticato?
Certo, mentre prima pensavo che i miei figli fossero differenti, ho scoperto che invece sono come tutti gli altri adolescenti, ovvero molto pigri. Se prima lo negavo un po’ a me stessa perché non avevo tempo di vedere alcuni momenti della loro quotidianità, ho capito che è una nota caratteriale tipica dell’adolescenza. E a questa età si è in parte giustificati. Ma ogni tanto serve dare qualche calcio nel didietro!
Qual è la prima cosa che farai quando la situazione sarà rientrata?
La cosa che mi manca di più non è tanto prendere un aereo e partire, ma piuttosto semplicemente sdraiarmi in spiaggia. Sono settimane che vedo solo questa maledetta montagna piena di neve, mi manca la libertà di scegliere il panorama. Come priorità non ho quella di andare al bar o al ristorante, mi basterebbe anche solo vedere un altro colore!
C’è qualche abitudine della tua vita familiare che, dopo questo evento, ti sei ripromesso di mantenere?
Anche prima della quarantena ogni giorno ero solita praticare corsa e yoga, sto continuando a farlo per mantenere i nervi saldi e tenere duro. Chiusa nel mio – per quanto ampio – spazio sto cercando per quel che posso di fare come se niente fosse. Intendiamoci: non è che non mi sveglio di notte come tutti credo, in preda alle mie preoccupazioni. Ma la mattina, al risveglio, mi siedo a tavola, mi preparo con calma il mio caffè e butto giù i programmi della giornata. Questo mi fa stare meglio e mi dà una grande forza per tirare avanti.