Testo di Tania Mauri tratto da Cook_inc. 24
Foto di Sofie Delauw
Martina Caruso è la giovane chef del ristorante Signum nell’isola di Salina, ha preso la stella Michelin a 26 anni e quest’anno, che ne ha 29, ha ricevuto il premio Michelin Chef Donna 2019 by Veuve Clicquot. Martina è nata e cresciuta a Salina, una delle isole Eolie, dette anche le “magnifiche sette”, celebri per loro bellezza e per i miti a cui sono legate. Ha l’isola nel sangue la Caruso e non è possibile capire l’una senza conoscere l’altra.
Salina, chiamata dai greci Dydime, cioè doppia, perché composta da due coni vulcanici separati da una sella, è la più grande delle sette dopo Lipari ed è la più ricca di vegetazione (vanta sorgenti proprie) fatta di flora spontanea, vigne, uliveti, cappereti, alberi da frutto e campi di ortaggi. Verde, blu, giallo e nero sono i suoi colori, isola magnifica fatta di rocce nere vulcaniche, paesaggi verdi lussureggianti e pareti ocra a picco sul mare blu cobalto. Capelli scuri, sorriso intenso, sguardo diretto. Questa invece è Martina. Profonda sostenitrice dei piccoli produttori siciliani e del patrimonio agricolo dell’isola, che valorizza in ogni piatto, non esclude contaminazioni con culture ed eccellenze di altri territori del mondo, rivelando sempre nuove chiavi di lettura. Passionale e sognatrice, è autrice di una cucina in continua evoluzione che non finisce mai di sorprendere che parte dalla cucina siciliana tradizionale, quella del padre di cui ha assorbito le basi, affinandola.
Attenta osservatrice di tutto ciò che la circonda, fa una cucina che sprigiona gli umori e l’energia dell’isola. Ad esempio le erbe spontanee che crescono rigogliose, come i capperi, orgoglio dell’isola, sono esaltate nei Bottoni ripieni di melenzane con brodo di nepitella, foglie di cappero e pomodorino confit grigliato di cui vi proponiamo qui la ricetta. Una cucina di pancia la sua, istintiva e inconscia, fatta di mare e di terra, di vento e sole, isolana e famigliare.
per 4 persone
Per il ripieno di melanzane
2 melanzane viola
30 g di Parmigiano Reggiano
olio extra vergine q.b.
Pulire e sbucciare le melanzane, tagliarle a cubetti, bollirle in acqua salata per 10 minuti, scolarle bene e frullarle. Trasferire il composto in una ciotola e aggiungervi il Parmigiano e un filo d’olio e amalgamare.
Per i bottoni
500 g di semola di grano duro
250 g di acqua
sale q.b.
Impastare la semola con l’acqua e un pizzico di sale lasciar riposare per qualche ora. Stendere la pasta sottile con un coppapasta di 5 cm di diametro dare la forma ai bottoni farcirli con il ripieno di melanzane e conservare in frigorifero.
Per il brodo di nepitella selvatica
1 ciuffo di nepitella selvatica o menta
500 ml di acqua
sale q.b.
In una pentola mettere l’acqua fredda, aggiungere la nepitella precedentemente lavata e mondata. Portare a bollore e lasciare in infusione per un’ora. Filtrare il brodo con uno chinois.
Per i pomodorini confit
500 g di pomodorini siccagno
2 spicchi d’aglio
2 foglie di alloro
1 cucchiaio di zucchero di canna
buccia di 1 limone
sale q.b.
Tagliare i pomodorini a metà e insaporirli con sale, zucchero di canna, aglio in camicia, alloro, buccia di limone e disporli su una teglia. Scaldare il forno a 100° C, infornare i pomodorini e cuocere per circa 1 ora e mezza.
Per completare il piatto
20 foglie di cappero di Salina sotto sale
16 foglie di nepitella selvatica (o di menta)
olio extra vergine q.b.
Dissalare le foglie di cappero e sbollentarle leggermente. Scaldare il brodo di nepitella, cuocere i bottoni nel brodo di nepitella. In un piatto fondo servire quattro bottoni per piatto con un mestolo di brodo di nepitella. Completare con qualche pomodorino confit e 5 foglie di cappero di Salina sotto sale. Decorare con 3 foglie di nepitella selvatica e un filo d’olio a crudo.
Hotel Ristorante Signum
Via Scalo, 25
98050 Malfa – Salina (ME) – Italia
Tel: + 39 090 9844222