Testo di Redazione Cook_inc.
Foto di Birrificio Baladin
Abbiamo il piacere di avervi nostri ospiti per la presentazione in anteprima mondiale di Beermouth Baladin, martedì 23 ottobre, durante una serata solo per voi, nella magica Cascina del Baladin Open Garden.
Prosegue qualche dettaglio sulla serata che anticipa più o meno e spiega poco e nulla e l’invito si conclude con una invitante tentazione:
TI ASPETTIAMO. Per darti un assaggio in anteprima del nuovo “tradizionale futuro”.
Alle sorprese il Signor Baladin – Teo Musso ha abituato gli addetti al settore, che per abitudine hanno imparato a stupirsi sempre volentieri del suo genio ingegnoso, che si sono presentati numerosi e curiosi alle 17 del 23-10 nel quartier generale Baladin (l’Open Garden dove i sogni di birra rigorosamente artigianale diventano realtà, insieme a tanti altri sogni). Il motivo del raduno è chiaro, il lancio mondiale del Beermouth, ma di che si tratti in fatti “l’ultima trovata di Teo” pochi lo sanno. Birra al Vermouth, Vermouth di Birra, Birra e Vermouth? Le ipotesi possibili sono tante, la risposta è “nessuna delle precedenti”, ma infondo quasi tutte.
Il Beermouth è un prodotto a sé stante: una nuova categoria merceologica pronta a sfondare il mercato, o meglio dire i mercati considerando il suo versatilissimo (e affascinante) potenziale. Una bevandaspiritosa che può vantare: ben tre “teste matte” come genitori, due anni (almeno) di pensiero, progetto e sviluppo, un processo di produzione innovativo con annesso laboratorio rivoluzionario e un richiamo storico tradizionale che ne fa un prodotto al passo con i suoi tempi, nel suo territorio. Infine nove mesi di “gestazione” utili per dare alla luce il primo lotto di circa 10 000 mezze bottiglie.
Il prodotto e il processo di produzione
Nell’idea e nella pratica è l’unione di una birra, la Xyauyù, complessa, strutturata, priva di schiuma e gassatura, che superati i suoi mesi di produzione viene congiunta a una miscela idroalcolica di 13 botaniche tradizionali selezionate, estratte in loco e lavorate con tecniche all’avanguardia come ultrasuoni e distillazione sottovuoto a bassa temperatura. L’infusione alcolica speziata fortifica la Xyauyù (14% vol in partenza) fino a portarla, al termine dei 9 mesi di processo, al portentoso grado alcolico di 19% vol. Risultando a tutti gli effetti una “birra liquorosa aromatizzata”, come un Vermouth, ma di birra.
Il pensiero
Teo Musso ha avuto un sogno: interpretare la birra nel campo della miscelazione in un modo nuovo. Ha condiviso il desiderio con Dennis Zoppi (uno tra i bartender italiani più noti nel panorama internazionale) e Giacomo Donadio (dottorando di ricerca presso l’Università dei Paesi Baschi con un passato da bartender), “creatori di gusti e di contaminazioni tra mondi distinti”, che si sono subito appassionati e hanno iniziato a sognare con lui. Ci sono voluti due anni per arrivare all’idealizzazione del Beermouth e alla sua creazione. Ispirandosi con orgoglio alla tradizione piemontese dei Vermouth, perché la cantina di Piozzo dove il Beermouth nasce e cresce è in provincia di Cuneo, e da quelle parti il Vermouth ha un valore culturale centenario. Il principe degli aperitivi, ma nato come digestivo, on the rocks o come ingrediente fondamentale dei grandi classici che sta vivendo in questi ultimi anni una seconda giovinezza sul mercato globale. Il momento è decisamente propizio per far irrompere nella scena del “bere bene” il Beermouth, come “alternativa” al Vermouth prima che quest’ultimo diventi inflazionato . O più semplicemente come proposta per un nuovo modo di bere la tradizione piemontese (e italiana), con un gusto moderno dalle sfumature vintage, del tutto nuovo “che ha un non so che” di noto e di birra.
Il mercato
Beermouth è un prodotto globale: tutti possono imparare a conoscerlo. Si trova già sugli scaffali dei piccoli, grandi e medi negozi di rivendita Baladin, confezionato nel classy packaging (vedi fotografie) e venduto a 33 euro. Prossimamente verrà avvicinato, con cautela e corsi dedicati, al mondo della miscelazione; processo che porterà il prodotto a un prezzo bartending friendly con un packaging senza extrapack esclusivo per la vendita Horeca.
N.B. Beermouth è anche un “nome a uso collettivo”, che è già stato registrato e verrà messo presto a disposizione di chi vorrà farne uso nel rispetto di alcune regole. Per facilitare e regolamentare la diffusione di quella che ha tutti i presupposti per essere un’innovativa tradizione del futuro.
Beermouth, buono anche miscelato
23-10-2018; tardo pomeriggio ormai sera: è il momento di assaggiare per la prima volta il Berrmouth lì dove è nato, puro servito nel Teku Baladin. “Che figata”, esclama e riesclama Teo e i partecipanti si trovano subito d’accordo con lui, impegnati per qualche momento a capire quel che succede nel palato per poi arrendersi a una rilassata bevuta, quasi solenne.
Colore ambrato lucente e note speziate, appena agrumate e delicatamente balsamiche. Le componenti aromatiche giocano in bocca, equilibrate ed eleganti, l’erbaceo del luppolo interagisce con quello delle botaniche che non svanisce e persiste con un finale acido, amaricato davvero piacevole. Che richiama subito un altro sorso.
Dicevamo qualche riga fa che il Beermouth è molto versatile vero? Il pensiero che il Beermouth è davvero ottimo bevuto liscio è di dominio pubblico, ma i creatori sostengono che il prodotto può contaminare e sconfinare nella miscelazione e non soltanto. Da aperitivo tonico e corroborante il liquido si presta per essere condito, concentrato, diluito, shakerato, ghiacciato, scaldato… Nella serata di lancio è stato messo alla prova e fatto provare.
Beermouth Tonic con scorza d’arancia per aperitivo perfetto con Lonzardo, Prosciutto di Vitello e Castelmagno. Per cena Dennis e Giacomo si sono inventati un percorso di 7 piccoli cocktail e lo chef di Casa Baladin, Christian Meloni Delrio, ha ideato un menu speciale per accompagnarli. 7 piattini ben calibrati a prova di Beermouth miscelato in grado di esaltare il gusto e le caratteristiche peculiari del prodotto da bere, senza dimenticarsi di ingolosire gli ospiti con sapori concreti e divertenti. Dopo cena la birra liquorosa è passata nelle mani di 4 barman di fama internazionale. Entusiasti e folgorati dall’assaggio non se lo sono fatti ripetere due volte e hanno accettato l’invito a realizzare 4 ricette ad hoc, uniche. Franco Tucci ha creato il Pontiki, David Rios Aguilar l’Amets, Erik Lorintz l’Head to Tail e Marian Beke il Flemish Sabotage.
Bartenders istruitevi e fornitevi, Drinklovers… bè voi siate assetati. Il Beermouth è una figata.