Testo di Guido Barosio tratto da Cook_inc. 2
Foto di Bob Noto per Cook_inc. 2
Il confronto è col fritto misto: stregonesco esercizio di stile vecchio di secoli, anticamente preparato con lo strutto, originariamente omaggio alle frattaglie povere (e inconservabili) del maiale subito dopo la sua macellazione. Scabin ci arriva come un crooner della canzone americana, un divo che ha esplorato ogni dove e finalmente incide per se e per tutti un disco di standard. Quindi, come un crooner del food, Davide ci mette–ecimetteamodosuoeinmodo inconfondibile – un sapere e dei sapori da sempre nel sangue, nell’anima, nel DNA. Il rito, perché di rito si tratta (e per di più con sole tre rappresentazioni) va in scena la domenica, in orario da toreri (le 17:00), diventando una sorta di merenda sinoira (alla lettera “merenda cenata”), altra citazione del contado piemontese più arcaico.
“Ci andava di sovrapporre due grandi tradizioni del nostro territorio: quella di un piatto unico, speciale, impossibile da mettere in carta in un locale come il nostro se decidiamo di farlo come vogliamo noi, e quella della merenda sinoira: il rito alimentare delle campagne piemontesi nei giorni di festa. Secondo me l’accoppiata ci può stare: ci si sveglia tardi, si mangia qualcosa di veloce e dopo magari si va al cinema, a teatro, alla partita, per poi godersi con calma – tanto non si farà tardissimo – un rito alimentare che merita l’orario migliore della giornata”.