La colazione è il pasto più contraddittorio, divisivo e perturbante di tutti. Oltre a tutto ciò, se c’è un posto dove la colazione sta diventando una questione anche politica è senza dubbio Barcellona. In questa città in evoluzione costante – un po’ ambasciatrice del cambiamento, un po’ osservatrice passiva – i piccoli gesti quotidiani possono assumere un significato ancora più profondo.
Chi vive a Barcellona o ci è passato in tempi recenti, non avrà potuto fare a meno di notare il germoglio di brunch cafè in quasi tutta la città, con un’offerta piuttosto piatta di avocado toast in salsa benedict e qualche centrifuga snellente o estratto dimagrante. Nell’immaginario cittadino, questi posti hanno soppiantato qualche vecchio bar di quartiere oppure qualche altra attività storica, svuotando poco a poco la città dell’anima che l’ha abitata fino a quel momento. Eppure questi posti funzionano, sono sempre pieni e popolati soprattutto dai guiri (così gli spagnoli chiamano gli stranieri), che ne fanno la loro postazione di smart working durante la settimana o li riempiono nei weekend in cui hanno poca fantasia.
Nella città – suo malgrado – capitale dell’overtourism, in cui il conflitto tra locali, turisti e residenti stranieri è sempre più accentuato, i catalani hanno iniziato a boicottare il brunch per tornare alle origini e sposare la colazione catalana tradizionale, l’esmorzar de forquilla.
Letteralmente vuol dire colazione alla forchetta (una sorta di nemesi del dolce al cucchiaio) ed è bene precisare subito che l’esmorzar de forquilla è una colazione operaia, esclusivamente salata e per questi motivi molto corroborante. Si accompagna col vino e non col caffè (che al massimo si chiede a fine pasto), è composta esclusivamente da piatti della tradizione catalana e costa poco. Tra le proposte più frequenti si trova il cap i pota, uno stufato di testa e zampe di vitello, l’orecchio di maiale, trippa, lumache e l’immancabile tortilla. Semmai quindi vi trovaste in città e voleste provare un luogo autentico e casereccio, e allo stesso tempo allontanarvi dai sentieri battuti dai turisti e solidarizzare con la comunità catalana, ecco tre indirizzi dove provare l’esmorzar de forquilla. Se poi questi tre posti non dovessero essere sufficienti, potete scaricare l’EsmorzApp per tracciare tutti i bar che lo servono in Catalogna.
La Cova Fumada
Barceloneta è probabilmente il quartiere che soffre di più la gentrificazione e il turismo massivo della città, il quartiere più sognato e trafficato da turisti. Da quartiere popolare di pescatori è diventato icona della movida: pieno di bar, discoteche e brunch cafè. È proprio qui che sorge La Cova Fumada, un vero e proprio baluardo della resistenza alla deriva gentrificatrice della città. In questa vecchia bottega nata più di ottant’anni fa, è stata inventata la bomba, una delle tapas più famose di Barcellona che potrete tranquillamente provare durante l’esmorzar. È una sorta di polpetta di patate impanata e fritta, ripiena di carne macinata e coperta da una generosa dose di salsa alioli e un cucchiaio di salsa piccante. Un concentrato di Catalogna praticamente. Nota di merito anche per le cozze.



Gelida
Qui siamo nell’Eixample, grande blocco residenziale e centro nevralgico del viavai quotidiano. Laddove sorgono tutte le ultime tendenze della città, Gelida è un vecchio bar a gestione familiare, che regala un’atmosfera domestica e raccolta. È una cucina semplice, con proposte fisse i vari giorni della settimana a prezzi contenuti. Se non bastasse questo per farvi entrare, sappiate che il cap i pota e la guancia di maiale sono squisiti e se ci andate durante il weekend ci sono le lumache cotte in una salsa fatta con chorizo ed erbe.
Cal Boter
Ci spostiamo nel quartiere bohémien e artistico, nonché il più pedonale di Barcellona: Gracia. Per coronare una bella passeggiata, Cal Boter è un posto senza sorprese e senza pretese, molto tradizionale ma sempre affidabile (però domenica è chiuso ed in generale è meglio prenotare). Qui oltre ai cavalli di battaglia già citati prima, si può provare l’esqueixada, altro piatto tipico catalano composto da baccalà, cipolle, una grattugiata di pomodoro e olive.


Cornetto e caffè
Potevate mai immaginare che lì dove è stata inventata la crema catalana la colazione fosse solo salata? Figuriamoci se il dolce non poteva essere protagonista. Se quindi preferite una colazione più classica, fatta di brioche o cornetto e accompagnata da caffè o cappuccino, ecco tre pasticcerie degne di nota.
Morreig
Siamo sempre a Gracia. Se percorrendo Carrer Verdi notate una fila fuori da una piccola attività, sarà sicuramente Morreig. Inserita tra le cinquanta migliori pasticcerie della Catalogna, è anche un laboratorio e gelateria, quindi adatto a tutte le stagioni. Le varie creazioni di Morreig rendono veramente difficile la scelta per la prima colazione. I croissant classici sono di chiara ispirazione francese, ma poi ci sono anche dei croissant triangolari ripieni di varie creme e ricoperti da varie granelle. Menzione d’onore anche per il pain au chocolat, ma se foste costretti a malincuore a scegliere solo un dolce il flan di Morreig è patrimonio materiale della gastronomia locale. È un dolce voluttuoso, preparato con l’impasto dei croissant — ben riconoscibile in ogni sfumatura della sua struttura — cotto leggermente più a lungo, così da portare croccantezza e friabilità ai massimi livelli. E viene poi farcito con una crema alla vaniglia equilibratissima.



L’Atelier
Il nome L’Atelier non richiama immediatamente l’idea di una pasticceria, quanto piuttosto quella di una boutique di alta moda. E in effetti l’ambiente, dal design essenziale e moderno, può sembrare un po’ freddo e poco accogliente: meglio quindi concentrare l’attenzione sulla vera protagonista, la pasticceria. L’Atelier è infatti una scuola e una pasticceria pluripremiata, dove non troverete il classico croissant francese, ma una versione conica: divertente da mangiare e, soprattutto, declinata in vari gusti golosi come nocciola, crema alla vaniglia o mascarpone.
Oltre a proporre viennoiseries originali e colazioni fuori dal comune, L’Atelier rappresenta anche un punto di riferimento formativo grazie alla guida di Eric Ortuño e Ximena Pastor, i due fondatori che hanno saputo trasformarlo in un vero e proprio laboratorio di eccellenza pasticcera in Spagna.
Maxime Petit Pâtisserie
Questa pasticceria è una piccola gemma della sempre ricca pasticceria francese a Barcellona. L’omonimo pastry chef l’ha aperta nel 2023 dopo aver studiato e lavorato in Francia ed è stato subito un gran successo. Qui si trovano i grandi classici francesi affiancati da una proposta originale. Solo la domenica e su prenotazione c’è la formula brunch (ben diversa da quella descritta sopra) che prevede un menù degustazione di cinque portate: si inizia con uno yougurt con açai e finisce con quattro pasticcini da mangiare in un sol boccone, inframezzando anche con un croque madame e altre stuzzicherie. Oltretutto, Maxime Petit si trova di fronte a una delle attrazioni più belle e ancora poco frequentate della città: il recinto modernista di Sant Pau. Non c’è bisogno di prenotazioni a differenza della maggioranza degli altri siti d’interesse ed è una visita imperdibile.


Quindi a Barcellona fare colazione non è solo una questione di cibo: è anche fare una scelta su come vivere la città. Che ci viviate o siate di passaggio, ogni mattina diventa così una piccola occasione di scoperta e di connessione con la città reale, quella fatta di tradizioni, sapori e ritmi locali, lontano dal frastuono turistico e dai luoghi più affollati.