“Potreste dividere una Bomba tu e un altro tavolo, anche lui da solo, poi pisarei, prima qualche fetta di un prosciutto, sei anni di stagionatura, una cosa super che ho aperto proprio oggi a pranzo”. Giacomo non pensa al fatto che siamo ancora nel bel mezzo della pandemia. Per lui l’osteria è condivisione, entusiasmo e libertà. “Ah! no… non si può fare. Va beh, la Bomba la mangi un’altra volta che tanto la conosci bene. Oggi ti faccio assaggiare i Ravioli con le erbette che sono pazzeschi e un altro paio di primi, vedrai che ti diverti”.
Guardo Giacomo Pavesi muoversi veloce tra la cucina, il bancone della piccola sala principale dell’osteria e i tavoli e penso che, fortunatamente per noi, non avrebbe potuto fare nient’altro nella vita. Lui è nato per fare l’oste. Infatti, poiché naturale, questa vita non l’ha dovuta cercare, quando è stato il momento è arrivata.


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