“Don’t care what they may say
We got that attitude
Don’t care what they may do
We got that attitude
Hey we got that PMA (positive mental attitude)
Hey, we got the PMA. Hey, we got the PMA”
Bad Brains – Attitude
Nella testa, riff stridenti di chitarre e il tupa-tupa graffiante di una canzone punk. Sonorità forse condizionate dal taglio di capelli alla The Exploited dello Chef, che si presenta con cresta, spikes e orecchini ben in vista. Ognuno però potrebbe cogliere infinite melodie differenti. Perché al DiverXO l’esperienza è tanto sartoriale, quanto carica di suggestioni mai statiche.


Impresse in alto, sull’ingresso delle cucine a mo’ di murales, le parole “No Pain, No Gain. Winner Attitude Always”. Qualche passo prima, varcando la soglia d’entrata principale, porte girevoli da canonico hotel aprono il sipario a un locale capace di tranciare ogni canone estetico. Quasi un viaggio onirico, in un’altra dimensione. Come se il carismatico cuoco David “Dabiz” Muñoz accogliesse l’ospite nel suo mondo, nel suo sogno, in chiave provocatoria e violenta. Comunicando il messaggio “Questo sono io, senza compromessi”. Ogni dettaglio dell’ambiente – e ce ne sono tanti – sta lì a marcare un tratto distintivo e personale dello chef. L’occhio sembra perdersi rapito, salendo le scale verso la sala, alla ricerca di oggetti grotteschi e sculture appariscenti che si rivelano in successione. Rintracciando sempre un nuovo particolare che riempie e stimola l’immaginazione. Argentee formiche giganti lungo i gradini; maiali alati con orecchini e scarpe Nike; sciami di farfalle nere che fluttuano nei bagni e nei corridoi. O ancora, specchi in prospettive dissonanti su pareti dai colori accesi in tinte pastello, teschi dorati e poltrone affacciate sui tavoli, a riprodurre le sedie di un aereo in versione prima classe.
Pronti al decollo, per un viaggio sola andata nella mente, nell’idea culinaria di Muñoz.

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