Reportage
benessere emozionale
Roy Caceres cittadino del mondo
Il progetto Orma, la sua ultima sfida a Roma
Da Cook_inc N. 36
Roy Caceres cittadino del mondo
13 minuti

Immaginate un chiassoso gruppo di ragazzi che negli anni Novanta passeggia per le strade di Bogotà con un solo obiettivo: raggiungere la sala giochi per poter spendere tutti i soldi messi da parte negli ultimi giorni. Tra loro c’è però un adolescente insolitamente alto, che accompagna la comitiva con un unico pensiero in testa: investire i suoi pesos al chiosco della frutta, per poter gustare ancora una volta uno dei suoi cibi preferiti. Quel ragazzo osserva in religioso silenzio la fase di pulizia della papaya, in attesa di poter mettere sulla sua fettina una spruzzata di lime per rendere ancor più goloso e rinfrescante il boccone. “Ho sempre avuto un rapporto viscerale con il cibo, ancora oggi non riesco a resistere, devo assaggiare tutto, ma è grazie a questa curiosità che ho potuto costruire la mia coscienza e conoscenza gastronomica”. Roy Salomon Caceres può tranquillamente esser definito un cittadino del mondo: Colombia, Messico, Siria e Italia sono solo le tappe principali di un percorso di vita e professionale dai tratti romanzeschi, esteso su più continenti e spesso sviluppatosi in modo imprevedibile, grazie a una serie di accadimenti accompagnati da una buona dose di entusiasmo e incoscienza. Roy è oggi un affermato chef che ha fatto della sua visione gastronomica estremamente identitaria un marchio di fabbrica, un approccio alle materie prime e alle idee creative che ha trovato una nuova casa da Orma a Roma, la sua ultima sfida in ordine temporale. 

“Quando ho pensato al progetto ho capito che Orma doveva essere per me uno spazio nel quale i clienti potessero avere la possibilità di rilassarsi; un luogo nel quale è piacevole esserci, studiato per avere il minor numero di angoli e spigoli nell’architettura, per essere morbido, tondeggiante attraverso onde e curve.

È un concetto di benessere emozionale che omaggia la natura e la naturalità con colori e materiali

che coinvolge le persone in un percorso dinamico e mai statico, che parte da uno spazio aperto per proseguire nel cuore del locale. Interazione e confronto sono le chiavi di lettura per capire il tipo di lavoro che stiamo facendo” confida Roy al centro della sua nuova “casa”, un luogo che ha ammirato per anni (per le ampie vetrate e la bella terrazza) e ora divenuto, quasi per caso, il nuovo palcoscenico gastronomico.  

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