Mini-storia
Lusso sobrio
Dimensioni parallele di ospitalità
Il Sereno al Lago e la sua proposta sempre attuale di modernità ed eleganza
Testo di
Chiara Buzzi
Foto della colazione di
Chiara Buzzi
Dimensioni parallele di ospitalità
6 minuti

Solitamente associamo il Lago di Como all’eleganza delle ville liberty lungo lago, al ritmo lento del navigare sull’acqua lacustre, mentre il tempo di un buon libro si consuma riposando nascosti in una qualche terrazza. Abituati ad architetture rotonde e classicheggianti, come se il tempo architettonico fosse rimasto sospeso ai primi del Novecento, il design d’autore e minimalista risulta apparentemente più difficile da collocare sul lago. Tuttavia, questa premessa decade velocemente nel momento in cui ci si sofferma a guardare Il Sereno proprio dall’acqua, apprezzandone il suo totale mimetismo all’interno della vegetazione e della costa abitata. Con una struttura organizzata tra due edifici comunicanti, una piscina letteralmente appoggiata sull’acqua e un piccolo molo di attracco, questo hotel sembra ancora nuovo di inaugurazione. In realtà, vanta oltre dieci anni di vita e nonostante questo, la sua fattura è stata talmente accurata in fase di progettazione e costruzione da risultare più attuale che mai.

Di proprietà della famiglia venezuelana Contreras, l’hotel è stato pensato e disegnato da Patricia Urquiola – brillante architetto e designer spagnola e ormai pressoché italianizzata – secondo una chiave abitativa e domestica di utilizzo degli spazi.

Il Sereno Al Lago è un progetto moderno, minimal ed elegante, con un’idea di lusso sobrio votato al comfort e al relax.

Anticipatore di buona parte dei nuovi modelli di ospitalità, dove al lusso classico iniziano a sostituirsi le attenzioni ai dettagli e alla cura del singolo ospite e delle sue individualità, l’hotel si propone con una filosofia slow, lasciando spazi e tempi per la lettura, per godersi il panorama, e il riposo. Il Sereno vanta un’offerta di servizi e spazi comuni più strutturata rispetto a molti altri hotel comparabili pur restando boutique. Dalla palestra alla SPA, dalla piscina riscaldata e aperta tutto l’anno ai comodi salotti in cui leggere o lavorare all’aperto.

La struttura è stata costruita in modo tale da diminuire la distanza tra sito naturale e cemento, incorporandone l’energia e il fascino in ogni centimetro di vista. Una fuga dal quotidiano ma soprattutto una fuga dai format trendy e con poca sostanza, dalla ricchezza ostentata senza concretezza, dal cattivo servizio e dalla superficialità in cui rischiano di scadere molti nuovi format. Il personale de Il Sereno – un team professionale, riservato, disponibile e preparato su ogni aspetto – sarà la vostra seconda famiglia durante tutto il soggiorno.

L’arte di accogliere non è una skill che si improvvisa e allo stesso tempo si plasma a seconda del luogo, dell’ospite e della situazione; saper correttamente interpretare i desideri di una clientela eterogenea e internazionale è la prima sfida da superare. Seguono i dettagli, le attenzioni, i piccoli vizi e i piaceri che possono arricchire la nostra permanenza e che il team dell’hotel – sapientemente capitanato da Matteo Gaeta, direttore del comparto f&b – deve saper individuare. A tutti consigliamo un passaggio al cocktail bar prima o dopo cena. Il bar manager Don Vidura Nilaksha Colambage, originario dello Sri Lanka, vanta dieci anni di esperienza al Sereno nell’intrattenere e viziare un parterre di clienti internazionali dalle esigenze più disparate. Forse è proprio per questo che la cocktail list è varia di referenze, strutturata su un buon comparto di scelte no-lo alchool e solida sui classici. Prenotandolo con anticipo, potreste sfruttare l’ora del tramonto per un aperitivo sul lago a bordo di uno dei motoscafi Riva a disposizione dell’hotel. Sarà cura del team farvi trovare una bottiglia di Champagne in fresco e qualche snack di accompagnamento.

Tra i suoi fiori all’occhiello, il Sereno propone la cucina e l’offerta gastronomica di Raffele Lenzi. Lo chef, classe 1984 e origini napoletane, ha sposato il progetto dall’inizio, con un sodalizio ormai duraturo nel tempo e che gli ha permesso di evolvere e crescere accompagnando le novità e i cambiamenti di ogni stagione. Dal 2019 Lenzi ha assunto il ruolo di corporate chef, lavorando anche nelle altre proprietà della famiglia: Villa Pliniana, dimora storica sul Lago di Como oggi adibita a eventi privati più che esclusivi, e Le Sereno, la struttura gemella nell’isola caraibica di Saint-Barthélemy. Il ristorante Al Lago possiede una stella Michelin ed è aperto al pubblico durante tutta la settimana con un’offerta diluita nell’arco della giornata proprio per chi si dimentica di guardare l’orologio.

Riservata agli ospiti dell’hotel, e con una vista splendida sul lago che si risveglia

la colazione de Il Sereno è il fiore all’occhiello dell’esperienza.

Da tempo ormai si è passati a un servizio alla carta anziché buffet, con un setup del tavolo che stimola il primo appetito. La scelta arriva per consentire alla cucina di lavorare senza sprechi nel variare dei periodi di affluenza in hotel, così come di essere più performanti su certe lavorazioni (sfogliati e pane in primo luogo). Arrivano in ordine sparso al tavolo la selezione di croissant e marmellate, il burro valtellinese, il pane fatto in casa ai cereali, all’uvetta, con fichi e noci, una selezione di succhi di Marco Colzani oppure di spremute o centrifugati. L’attenzione per allergie o intolleranze è davvero massima e anche la piccola pasticceria propone croissant, pane e alternative vegan interamente prodotte in casa e fragranti perché ancora calde.

Imperdibili le eggs benedict, qui chiamate Uova Benedettine “Il Sereno”, ormai un signature della colazione firmata Lenzi. Pane tostato integrale o pan brioche, salsa olandese, prosciutto arrosto tagliato spesso e spinaci freschi al burro: è questa la combinazione perfetta di ingredienti secondo lo chef. Il bilanciamento acido della salsa (che in realtà sappiamo non essere di provenienza olandese bensì una delle cinque salse madri della cucina francese) abbraccia perfettamente la consistenza cremosa e morbida dell’uovo in camicia. La ricetta sembra semplice ma non lo è. Pochi secondi di cottura in più rischierebbero di compromettere la buona riuscita del piatto e il gioco di temperature è funzionale a far sì che ogni boccone risulti piacevole in bocca ed equilibrato. Le declinazioni con le uova nella colazione de Il Sereno sono svariate, possono infatti essere fritte, bollite, strapazzate o omelette. Non mancano salumi e formaggi di zona, avocado su pane tostato, salmone affumicato e verdure in frittata.

Prendetevi tutto il tempo che serve per rallentare e godervi ogni dettaglio, perché qui ne avrete diversi su cui soffermarvi e sospendere il tempo.


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